NON C’È SOLO LA SANTANCHÈ: NEL “PARTITO DELL’AMORE” GUERRA DI DONNE PER TORNARE A FORZA ITALIA
Non solo
Daniela Santanchè, che impugna lo spadone della rottamazione contro il Pdl. L’ultimissimo fronte bellico dell’ex partito dell’amore, precipitato nei sondaggi al 14 per cento, è la guerra scatenata dalle
due amazzoni azzurre, le chiamano così a Palazzo Grazioli,
Michaela Biancofiore e
Nunzia De Girolamo, nostalgiche dell’immarcescibile spirito forzista del ‘94 e finanche ammiratrici del fenomeno
Matteo Renzi. Al punto che ieri sera, la stessa Biancofiore è andata a sentire il sindaco di Firenze nella tappa di Bolzano del camper “Adesso”, ma è stata allontanata dallo staff renziano in quanto poco gradita.
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Biancofiore - De Girolamo - Bernini - Ravetto |
Torniamo al subbuglio provocato dalle amazzoni di B. La storia è questa, al netto dei veleni che girano tra Montecitorio e via dell’Umiltà, dove si trova la sede nazionale del Pdl a Roma. Le due parlamentari hanno aperto una chat con il nome Forza Italia su What’s App, applicazione per telefonini. Le discussioni sono vivaci. Iscritti e iscritte riconoscono solo il
primato berlusconiano, non quello di Alfano e Cicchitto:
Laura Ravetto, Batrice Lorenzin, Annagrazia Calabria, Giancarlo Galan, Catia Polidori, Antonio Martino, Giuseppe Moles, Isabella Bertolini. La notizia gira e tra i deputati maschi del Pdl si mormora di una riedizione di
Forza Gnocca. Vengono aggiunti i nomi di
Gabriella Giammanco, Barbara Mannucci, Fiorella Ceccacci Rubino (ex attrice di Tinto Brass), pure quello di
Mariarosaria Rossi, deputata-assistente di un Cavaliere sempre più stanco e nero d’umore. Tra i malpancisti azzurri viene segnalato in avvicinamento anche il gigante
Guido Crosetto, ma lui smentisce:
“Con le amazzoni non c’entro nulla”. Piuttosto, le indiscrezioni lo vorrebbero candidato alle primarie del centrodestra, con il supporto della falange di avvocati dell’ex premier, tra cui Maurizio Paniz ed Enrico Costa. Caos su caos.
La chat diviene l’embrione della lista dello spirito del ‘94, con l’ambizione di attirare un Berlusconi sempre più nauseato dal Pdl. Il nome è
“Fratelli d’Italia”, ma viene reclamato da altre aree del partito già esistenti. Il troncone forzista preclude a uno spacchettamento della creatura pidiellina: il movimento delle amazzoni, la lista della Santanchè, la bad company del Pdl con la nomenklatura attuale, gli ex An. Si vocifera anche di un gruppo parlamentare autonomo, da formalizzare dopo le regionali siciliane. La De Girolamo, però, ad Agorà su Raitre smentisce e sparge un po’ di veleno: “Questa cose le scrive Adamo perché Eva non ha il coraggio di parlare”. Chi è Adamo? Chi è Eva?
Il crepuscolo del berlusconismo è crudelmente
divertente. La deputata del Pdl (moglie di
Francesco Boccia del Pd) si riferisce a un articolo uscito sull’Huffington Post edizione italiana che riprende alcune voci apparse già su Lettera 43:
“Silvio Berlusconi dice sì al gruppo parlamentare delle sue belle. E loro preparano le pagelle su chi può entrare”. L’autore è Alessandro De Angelis. È lui Adamo in quanto compagno dell’ex ministra
Anna Maria Bernini, indicata come l’Eva che
“non ha il coraggio di parlare”. Una lotta feroce che non risparmia nessuno. E che fa altre vittime. Quando la voce su “Fratelli d’Italia” è di dominio pubblico, Annagrazia Calabria si cancella dalla chat Forza Italia, per via del suo legame politico con il segretario Angelino Alfano.
Tutti contro tutti. Non solo Eva contro Eva (che è Adamo però). A questo spettacolo di auto-distruzione, il Cavaliere assiste con malcelato distacco. Il regista del bombardamento sul quartier generale dell’oligarchia del Pdl è lui. L’ammissione viene da una sua dichiarazione di ieri:
“Il partito l’ho lasciato ad Alfano, ieri (giovedì, ndr)
mi hanno costretto a fare una dichiarazione”. Stavolta, il riferimento è alla nota di
Paolo Bonaiuti, portavoce di Palazzo Grazioli, che invita a non considerare la virulenza rottamatrice della Santanchè come espressione del Capo. La smentita di B. alla nota di Bonaiuti dà altra forza all’ex sottosegretaria vicina al Giornale di Sallusti:
“Ho detto che bisogna azzerare e ripartire perché il Pdl è messo malissimo. Non è vero, forse?”. Una verità incontestabile. E la questione dell’eredità politica sta diventando
un affare di donne.
Fabrizio d’Esposito - 20 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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