sabato 6 ottobre 2012

“Lascio il Pdl”: il Caimano bollito e l’ultima farsa dell’arma segreta


DISPERAZIONI

Dieci, cento, mille volte “eureka!”. Il centrodestra ha scoperto la fatidica arma finale per sconfiggere, frantumare, disintegrare, distruggere, nell’ordine , Bersani, Grillo, Monti e Passera, Di Pietro, Casini e Fini, Montezemolo, Vendola. La scoperta solennemente scolpita ieri a nove colonne e a caratteri cubitali sulla prima pagina del Giornale del redivivo
Alessandro Sallusti: “Berlusconi lascia il Pdl”. Occhiello e sommario: “La rivoluzione azzurra. Il Cavaliere ha capito che è arrivato il momento di rifondare tutto. È una sfida che può vincere”.

È la sindrome da arma finale, che esplode sempre quando il crepuscolo avvolge un’epoca. Adolf Hitler era rinchiuso nel bunker, prossimo al suicidio, quando i nazisti speravano nell’arma finale, la bomba atomica, per ribaltare la Seconda guerra mondiale.

Vauro da IL Fatto Quotidiano
Come “Tutti a casa”
E la figura di Sallusti ricorda l’anziano signor Innocenzi, musicista, in una memorabile scena di Tutti a casa, il capolavoro di Luigi Comencini sull’Italia dell’Otto Settembre. Il signor Innocenzi è Eduardo De Filippo e il figlio tenente è Alberto Sordi. I due si ritrovano nella loro casa, divisa con la famiglia sfollata del maggiore Nocella, arruolatosi nel “rinnovato esercito fascista” del maresciallo Graziani. Papà Innocenzi vuole che il figliolo aderisca alla nuova milizia, ma il tenente si rifiuta. Sordi: “Non me ne frega niente del maggiore Nocella. Gli americani stanno a Napoli”. De Filippo: “Ti do una notizia che non la sa nessuno. È un segreto militare. Non devi fiatare. I tedeschi c’hanno l’arma segreta”. Il figlio: “Chi te l’ha detto?”. Il padre: “Un amico del consorzio agrario”. “L’usciere?”. “Sì, è l’usciere”. “Papà non hai capito che è tutto finito”.

Ecco, l’usciere di Tutti a casa resuscita all’inizio dell’editoriale di Sallusti: “Mezze frasi riportate dai partecipanti, i pompieri che per tutto il giorno gettano acqua sul fuoco, ma sta di fatto che l’altra notte, in un vertice di partito, Silvio Berlusconi ha annunciato ai suoi la fine del Pdl”. L’arma finale, appunto. Il Foglio di Giuliano Ferrara ha già descritto la scena che squassa la Seconda Repubblica e trasfigura il tramonto di B. in un’alba dorata: “Immaginate il 2 dicembre, via della Conciliazione, cinquecento metri da San Pietro. I cronisti e le telecamere affollano lo stretto marciapiede: ‘Berlusconi quando arriva?’.

All’Auditorium che due anni prima ha acclamato la segreteria di Angelino Alfano si consumano un battesimo e un funerale assieme: il Pdl chiude, viva Forza Italia”. Hitler aveva l’atomica, Berlusconi ha Forza Italia. Craxi, invece, nel crepuscolo della Prima Repubblica, era convinto di avere in mano “un poker d’assi” (copyright Rino Formica) contro il pool milanese di Mani Pulite. I dossier su Antonio Di Pietro si rivelarono un bluff. È finita come è finita. Hitler suicida, Craxi morto ad Hammamet. E Berlusconi? Il Giornale innalza il nuovo proclama sulle macerie di un partito che non è mai nato, in cui sono tanti gli epigoni del tenente Innocenzi che non crede al padre perché gli “americani stanno a Napoli”. Gli americani di oggi, per i berlusconiani disertori, sono montiani , grillini, renziani, persino bersaniani e montezemoliani.

La fedeltà del “Giornale”
Eppure l’incredibile scoperta di Sallusti ha una sua tragica nobiltà. Una fedeltà ostinata costruita titolo per titolo durante questo primo anno dell’usurpatore Monti a Palazzo Chigi. E sempre scolpita a caratteri cubitali sul Giornale: “Nasce il nuovo partito. Il dopo Pdl. Berlusconi annuncia: ‘Lo guiderò io’” (23 giugno); “Perché torna Berlusconi. Di nuovo in campo” (12 luglio); “Berlusconi ci svela il piano” (17 settembre). La propaganda di Sallusti è costante: “Non scappate via, che c’è l’arma finale”. L’ultima: “Berlusconi lascia il Pdl”. E fu Daniela Santanchè, compagna del direttore del Giornale, a dire qualche tempo fa che lei sarebbe rimasta con B. nel bunker fino all’ultimo. Se Sallusti non va in carcere per il noto articolo di Renato Farina il bunker con B. e la Santanchè non glielo toglie nessuno. Aspettando l’arma finale.

Fabrizio d’Esposito - 06 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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