mercoledì 26 settembre 2012

Polveroni e Formighini (di Marco Travaglio)


Negli ultimi giorni il governatore Roberto Formigoni si era battuto come un leone contro le dimissioni della governatrice Renata Polverini. Purtroppo per lui e per nostra fortuna, gli è andata buca. Ma il suo generoso sforzo era piuttosto comprensibile: se si dimette una governatrice che non è indagata e non è nemmeno

“MAIALI A SPESE NOSTRE” (di Silvia D’Onghia)


Chiude un centro per disabili a Cassino: l’urlo di una madre Il Lazio ha tagliato 150 milioni di euro per il sociale

"Quando Chiara saliva sul pulmino, per prima cosa mi sedevo dieci minuti. Avevo bisogno di riposarmi. Poi tornavo a casa e mi dedicavo agli altri figli, oppure ai miei genitori di 80 anni. O qualche volta mi concedevo persino il lusso di una vetrina. Ora non so più dove sbattere la

Viaggio scandaloso negli sprechi degli enti locali (di Antonello Caporale)


REGIONI POCO VIRTUOSE TUTTI I FIORITO D’ITALIA

Basterebbe lo stato di famiglia per indispettirsi. Michele Iorio, è un medico molisano. La sorella Rosa è direttrice del distretto sanitario di Isernia, Nicola, il fratellone, è primario nel reparto di fisiopatologia, Sergio Tartaglione, marito di Rosetta, è primario di psichiatria, il

Polverini va a Ballarò e fa la morale (di Paola Zanca)


RENATA ATTO SECONDO: MANIFESTI E DOSSIER

La monovolume nero lucido si ferma davanti al cancello della Regione Lazio quando mancano dieci minuti alle 11. L'autista ha telefonato per annunciare l’arrivo della vettura presidenziale, ma gli uscieri si sono dimenticati di aprire. Basterebbe assistere a questo primo, minuscolo,

Sergio resta Sergio va (di Furio Colombo)


Schermi accesi e la sua voce che si ode in tutte le fabbriche, gli operai in tuta bianca, in piedi, attenti al senso di ogni parola. Stanno ascoltando il loro destino, e come accade in certi film sul futuro, non sono sicuri di avere capito. Non sono sicuri se ha detto “resto” o se ha detto “vado”. Se va, si porta via l’azienda, la più grande