martedì 23 ottobre 2012

Santoro - Dai rottamatori a Grillo Ricomincia su La7 l'altra politica


DA GIOVEDÌ SERVIZIO PUBBLICO: “QUESTA TV È IL CAMBIAMENTO TARANTOLA VUOL MANDARCI A LETTO CON CAROSELLO, MI COMMUOVO”
Punge la Rai e coccola La7

Che qualcosa sia cambiato, davvero, lo s'intuisce dai protagonisti riuniti in conferenza stampa. Michele Santoro ha un direttore accanto, Paolo Ruffini di La7, dopo aver lasciato
la Rai e la compagnia di Massimo Liofredi (Rai2) e, soprattutto, dopo aver sperimentato la tv attraverso la multi-piattaforma e le emittenti locali. Finisce Piazza-pulita, giovedì comincia Servizio Pubblico, e il giornalista rinnega qualsiasi polemica: “Perché si parla sempre di derby Santoro-Formigli? Se l’operazione di portare Santoro a La7 porta mezzo punto di
share in più, questo vale 20-25 milioni di euro, se porta un punto vale 50 milioni. Non è una cosa intelligente avere due squadre pronte a lavorare per il futuro? Uno di noi deve morire, ma perché? Stella (l’ad di Ti Media seduto in prima fila, ndr) non può parlare, ma io posso dirvi che il primo a garantirgli che Corrado era in grado di reggere quella collocazione è stato il sottoscritto. Vorrei fosse chiaro che quando vedo in onda Formigli e Iacona io mi riempio di orgoglio”. Lo stesso Ruffini si coccola il giovedì che, di fatto, avrà sempre uno spazio d’informazione: “Sono orgoglioso di questa operazione: primo perché si conclude un percorso che con modalità diverse poteva realizzarsi anche l’anno scorso, secondo perché La7 può contare su un’offerta informativa di 54 serate consecutive”.

Servizio Pubblico verrà trasmesso da Cinecittà, la scenografia avrà ancora i tubi d’acciaio intorno. Marco Travaglio - che avrà una sua scrivania in studio - interverrà non solo nel suo solito spazio, ma durante tutta la trasmissione. Ci saranno le inchieste di Sandro Ruotolo e le vignette di Vauro. Giulia Innocenzi guiderà il sondaggio tra gli otto potenziali candidati per Palazzo Chigi, che verranno sottoposti al televoto e nell’ultima puntata si sfideranno con Monti. I temi per la campagna elettorale degli otto saranno raccolta in rete, che offrirà lo streaming del programma sui siti di Servizio Pubblico e sul fattoquotidiano.it  . Della squadra Servizio Pubblico potrebbe far parte anche Luisella Costamagna. Santoro ha spiegato che La7 non è una tappa di riavvicinamento a viale Mazzini: “Alla Rai abbiamo proposto un nostro filmato. Ma non abbiamo avuto risposta. Questo potrebbe essere il mio ultimo anno in questo ruolo. Ho sempre considerato La7 una delle chiavi per un possibile cambiamento del sistema tv e oggi può candidarsi a questo ruolo e agire in questo terremoto in atto nel sistema televisivo e anche politico”. Ruffini gli ha garantito massima libertà, anche perché Santoro cede a La7 un programma non modificabile, prodotto dalla sua società di cui Il Fatto è socio di minoranza.


L'ideatore di Samarcanda e Annozero s'accalora quando si discute di Rai: “Quando sento parlare il presidente mi commuovo. Tarantola vuole una Rai bella e onesta, ordinata, pulita, che manda tutti a letto appena dopo il Carosello... Voi come lo vorreste il marito? Tutti lo vorrebbero bello e onesto. Ma il punto è un altro: Luttazzi lo vuole o no? Celentano lo vuole o no? La tv deve essere educata o deve far discutere? Perché se non deve far discutere a cosa serve spendere soldi? O c’è qualcuno che si spaventa se la tv fa discutere? Se c'è qualcuno che si spaventa lo voglio vedere in faccia, non deve nascondersi dietro i tecnici solo perché si devono mettere a posto i conti”. E poi torna sulla candidatura ai vertici di viale Mazzini assieme a Carlo Freccero: “Quando ho saputo che i movimenti avevano scelto di candidare per il cda Colombo e Tobagi, che sono persone degnissime, mi sono cadute le braccia. Il problema è che per guidare la Rai occorre coniugare onestà e competenza, ma i partiti non vogliono chi ha queste qualità. La prima puntata avrà ospiti Matteo Renzi, Gianfranco Fini e Diego Della Valle. Santoro – che dice che non voterà alle primarie del Pd e non condivide il termine rottamazione–plaude alle novità del sindaco di Firenze e di Beppe Grillo: “Se non ci fossero Renzi e Grillo, l’Italia sarebbe ancora preda della stagnazione”.

Carlo Tecce - 23 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
.

0 commenti:

Posta un commento