mercoledì 3 ottobre 2012

La legge anticorruzione è un’asta al ribasso (di Caterina Perniconi)


IL MINISTRO ANNUNCIA DI VOLER RITOCCARE IL PROVVEDIMENTO SUL TRAFFICO D’INFLUENZE ILLECITE COME VOGLIONO I PIDIELLINI

Negli ultimi anni vanno di moda su internet le aste al ribasso: chi offre di meno, vince. Dev’essere questo nuovo metodo di trattativa ad aver ispirato il ministro Paola Severino
quando ha deciso di reintervenire sul ddl anti-corruzione.

L’offerta del Pdl è di cancellare il traffico d’influenze illecite. Chi offre di meno? Un salva-Ruby per il Pdl. Chi offre di meno? Cinque salva-Ruby per il Pdl. Mediazione aggiudicata. Niente legge per Berlusconi, ma avete vinto la modifica del traffico d’influenze illecite. É da qui infatti che potrebbe partire la stesura del maxiemendamento del governo che per la prima volta non è più un tabù.

Paola Severino
Domani la Severino darà i pareri sugli emendamenti e proporrà le correzioni su alcuni reati, come la vendita delle proprie conoscenze per ottenere favori, sulle quale ieri ha aperto: “C’è l’impegno per rimodulare le fattispecie del traffico di influenze illecite e della corruzione tra privati” ha detto il Guardasigilli, aggiudicando l’offerta al Pdl che non le ha fatto mancare un plauso. “Sulle norme equilibrate vi è l’impegno per un testo migliore ” ha chiosato il ministro, lasciando intendere che ce ne sono anche di “non equilibrate”, con esplicito riferimento alla cancellazione del reato di concussione chiesto con i cinque emendamenti detti “salva-Ruby”, nel senso di “salva Berlusconi dal processo Ruby”. Ma questo non è sufficiente a rassicurare l’esistenza di annacquare un provvedimento già molto diluito. Il traffico d’influenze illecite, secondo i magistrati, è asse portante di un provvedimento anticorruzione, norma avversata dai lobbysti che vedono a rischio la loro attività. Comunque questa potrebbe non essere l’unica modifica al disegno di legge. Ieri le due commissioni Giustizia e Affari costituzionali hanno cominciato ad esaminare gli emendamenti. Il relatore del Pd, Stefano Ceccanti, prima della fine della riunione è uscito dalla saletta del piano terra di Palazzo Madama e se n’è andato: “Non ho mica tutto questo tempo da perdere – ha detto scappando in aula – illustrano queste modifiche come fossero cose serie, non sono credibili”. É rimasta invece Silvia della Monica, anche lei Pd: “Nonostante tutto sono stati sottotono quelli del Pdl – ha spiegato – davanti al ministro non avevano scelta”.

Ieri sera seduta notturna, oggi la fine dell’esame degli emendamenti e domani il parere del ministro. Il presidente del Senato vorrebbe chiudere la partita entro due settimane, contando in un maxiemendamento e a quel punto nella fiducia. Ma la posizione ufficiale del Pd non è conciliante:
Leggo che il Pdl dice sì ad accelerare i tempi di approvazione del ddl anticorruzione perchè il governo acconsentirebbe ad alcune modifiche. Sia chiaro che non ci facciamo prendere in giro” ha dichiarato senza tanti giri di parole la presidente dei senatori democratici, Anna Finocchiaro, che poi ha insinuato un dubbio lapalissiano: “Mi chiedo se il vero problema per cui il Pdl è così ostile a questo testo sia davvero nel traffico di influenze illecite o se invece la questione centrale non sia nel regime di incandidabilità e incompatibilità per coloro i quali hanno i problemi con la giustizia”.

Ancora più dura l’Idv con il capogruppo Felice Belisario: “Sarebbe criminale fare un regalo a corrotti e corruttori approvando un testo non solo del tutto inefficace, ma addirittura pro corruzione”.

La metafora del leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, spiega il peso del provvedimento: “Assomiglia alla classica montagna che ha partorito il topolino. Nel ddl mancano infatti il reato di autoriciclaggio e quello di corruzione tra privati. Inoltre, vogliono eliminare la concussione per induzione, vale a dire il reato tipico dei politici e dei pubblici ufficiali, ridurre i tempi della prescrizione e non è stata prevista la reintroduzione della norma sul falso in bilancio”. Una lista che delinea all’orizzonte un traguardo assai lontano da quello che ci chiede l’Europa.

Caterina Perniconi - 03 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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