domenica 20 maggio 2012

Identificazione di un anarchico (di Furio Colombo)

Si fa presto a dire anarchico. Specialmente dopo l’odioso e misterioso tentativo di strage a Brindisi, con la morte di una ragazzina. La parola, infatti, resta incerta, resta vaga, come la parola “santo”. Non funziona in gruppo, non obbedisce a una regola (se

Vaticano: i silenzi di sempre (di Marco Politi)

Il riaprirsi del caso Orlandi, i nuovi documenti in fuga dal Vaticano, la vicenda Boffo, gli eterni interrogativi sulle passate gestioni dello Ior riportano in primo piano il male di fondo, che corrode l’immagine della Chiesa, oscurando anche

Contro la strategia della tensione, rivolta democratica

Non è vero che non abbiamo paura. Abbiamo paura eccome! Non aver paura sarebbe folle. Chi ha compiuto l’atroce e lurido crimine di Brindisi è convinto dell’impunità, altrimenti non avrebbe osato un delitto talmente esecrando ed esecrato (perfino dalla

Gian Carlo Caselli: “C’è il rischio di poteri occulti o deviati”

"A Brindisi c’è stato un attentato vigliacco e devastante. Chi colpisce una scuola, vuole sempre spaventare un intero paese". Gian Carlo Caselli, procuratore capo di Torino, il magistrato di tutte le inchieste sul terrorismo e sulla mafia confessa di essere

Stato di confusione (di Antonio Padellaro)

Attentato anomalo”, dicono ministri e magistrati corsi a Brindisi segnalando che mai, nella lunga storia dello stragismo italiano, le mani terroriste avevano osato fare esplodere bombe ad alto potenziale massacrando ragazze e