giovedì 25 ottobre 2012

Lascia o raddoppia? (di Rita Pani)


Siamo così disperati che ormai, il “moderato ottimismo” è una buona notizia che riempie il cuore. Stamattina va addirittura meglio del previsto, e si osserva un “cospicuo ottimismo”, derivante dall’annuncio del “passo indietro” di quel tizio la cui storia, spero, non vorremmo mai dimenticare, così com’è stata per l’altra, quella che se
solo l’avessimo imparata a memoria, ci saremmo risparmiati la deriva catastrofica e senza ritorno – ahimè – che ci ha piegato tutti.
La mia speranza è vana, ma essendo gratis non è peccato elargirla. È vana perché morto un vate, in Italia, se ne fa un altro e il cospicuo ottimismo derivato dall’ennesimo proclama di quel tizio malavitoso, non lascia presagire nulla di buono: né memoria, né attenzione. Ancora una volta la storia avrebbe dovuto insegnarci, ma non siamo stati scolari.
Quel che non comprendo ( o meglio lo comprendo ma non lo capisco) è il pudore dei giornali, nel voler aiutare la memoria degli italioti che si apprestano a scordare. La storia la scrivono a tinte tenue, quasi con voce sussurrante, come se strillare ogni singolo insulto, o privazione di democrazia, o attentati alla Costituzione, fosse un atto da cafoni. Si ha la sensazione che tutti stiano attenti a non esagerare, o meglio sembra quasi che si scruti l’orizzonte per provare a indovinare che tempo farà, e vestirsi di conseguenza per non rischiare di aver caldo oppure freddo.
Lascia! Quindi ora dobbiamo guardare al futuro, stando attenti a non fare dietrologia, perché non è elegante, perché è inutile “piangere sul latte versato” (sic!) A dire il vero, qualcuno un po’ più temerario azzarda oggi un’ipotesi per me già vecchia: “Attenzione, perché potrebbe addirittura diventare presidente!” I moderatamente ottimisti hanno letto questo con un moderato timore. Lo scrissi mesi fa, e lo ribadisco – il passo indietro è la merce offerta da barattarsi con la casa più bella d’Italia. Per altro non ci vuole una laurea in scienze politiche per comprendere che ormai, la politica è stata sostituita dal sistema affaristico di cui tutti siamo vittime.
Ma per essere sempre un passo avanti e per non essere ottimista manco per nulla, dico anche che probabilmente, se i tavoli di trattativa tra “mafia arcoriana e stato” dovessero fallire, e fosse chiaro che dargli le chiavi del Quirinale equivarrebbe a trasformare la dimora di “papi” e principi nel suo lupanare, il primo dicembre riscenderà in campo per il bene della nazione, che non può finire in mano ai comunisti. Nemmeno dovrà inventarsi una nuova cazzata da vendere come oro colato, perché l’italiota è ignorante, corrotto dentro, stupido e arrivista, e ragiona di onestà, valori, democrazia e libertà solo quando è deluso per non aver ottenuto nulla in cambio del suo voto o del suo sacrificio.
Prepariamoci quindi alla campagna elettorale più inutile della storia d’Italia, continuiamo a leggere i giornali sperando di cogliere nuovi scandali e nuovi inquisiti. Impariamo bene la lezione del “son tutti ladri”, al cui ripasso siamo sottoposti quotidianamente, a piccole cose, con l’azione “mitridatesca” capace di assuefarci al veleno più potente che c’è. Non guardiamo troppo oltre, ch'è fatica, e soprattutto non intralciamo le manovre di palazzo, il do ut des dove, gli spiccioli siamo noi e le nostre mille dignità offese.
L’ascia! Ecco, così avrebbe senso, e così forse nascerebbe anche in me un moderato ottimismo, ma queste cose non si possono scrivere, perché sarei accusata di facile populismo o peggio di demagogia – che tre quarti della gente non sa nemmeno cosa significhi, ma dirlo è diventato consueto.
(E neppure m’incazzo più, che non ne val la pena.)

Rita Pani (APOLIDE) - 25 ottobre 2012 -
R-ESISTENZA-INFINITA
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