DUBBI SULLE NORME CONTRO LA DIFFAMAZIONE: VERSO LO SLITTAMENTO DELL’APPROVAZIONE
Eppure sarebbe solo una questione di buon senso. Di capire che una nuova legge sulla diffamazione a mezzo stampa come quella che verrà approvata stamattina in commissione Giustizia del Senato e che arriverà in aula già nel pomeriggio, ha solo uno scopo: mettere la
categoria dei giornalisti in condizione di non nuocere più. Soprattutto alla casta. È, insomma, una legge vendetta, come ha avuto modo di sottolineare Alessandro Sallusti, il direttore de Il Giornale per la cui salvezza dal carcere, almeno in apparenza, si è cominciato un iter legislativo fulmineo. Che però, ora, regala solo inquietudine.
Entro domani, almeno secondo le indicazioni delle forze politiche, questo ddl dovrebbe essere approvato dal Senato per poi arrivare alla Camera e vedere la luce in tempi record, forse addirittura entro il 30 ottobre. Qualcosa, però, nelle ultime ore, si è incrinato. L'enormità delle multe previste, l'obbligo di rettifica che diventa una tagliola, l'emendamento anti-Gabanelli, ma soprattutto le multe che vengono raddoppiate in caso di diffamazione verso un corpo politico, hanno fatto fare un passo indietro ad alcuni senatori. Che proprio oggi, in aula, potrebbero chiedere che l'articolato ritorni in commissione per trovare un migliore equilibrio. Ma si vedrà. Perché da parte del Pdl c'è una forte, fortissima voglia di vendetta nei confronti di una categoria che ha messo la casta in mutande e davanti alle sue responsabilità. “Il carcere va abolito – ha sintetizzato ieri Maurizio Gasparri, esercitando un'evidente pressione sui senatori del partito – ma la commissione Giustizia ha solo due obiettivi: eliminare la possibilità di detenzione, assicurare rettifiche e sanzioni nei casi di diffamazione. Non si può passare dal rischio di arresto al diritto di diffamare”. Intanto, oggi in contemporanea con l'arrivo del ddl in aula al Senato, in piazza del Pantheon ci sarà un presidio della Federazione Nazionale della Stampa contro quei testi prodotti finora che “destano grande preoccupazione e meritano una risposta di visibile dissenso contro quella che si sta configurando come una nuova norma-bavaglio”.
Sara Nicoli - 23 ottobre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
.
0 commenti:
Posta un commento