sabato 21 aprile 2012

Burlesqoni (di Marco Travaglio)

Partiti, si riaprono i giochi”. È il titolo di apertura del Corriere della Sera, galvanizzato da due notizie davvero elettrizzanti: Beppe Pisanu e Lamberto Dini (156 anni in due) comunicano con altri 28 parlamentari Pdl: “Andiamo oltre il Pdl”; e Piercasinando riunisce a porte chiuse la “Costituente di Centro” e azzera i vertici dell’Udc per nominare un organismo “più snello” in vista del varo del Partito della Nazione, con l’ausilio di Pezzotta (chi si rivede) e magari di Passera.

Stampa, un secolo di servitù (di Angelo d’Orsi)

Sappiamo che la carriera di Silvio Berlusconi imprenditore dei media e poi politico rampante, ha preso il via dalla legge n. 10 del 4 febbraio 1985, la prima ad personam, che il suo amico Bettino Craxi fece approvare, nel silenzio degli uni, nella distrazione degli altri, e con l’attiva complicità di qualcun altro ancora. Quella legge sciagurata rese legale ciò che tale non era, ossia che un privato potesse disporre di un circuito tv sull’intero territorio nazionale, inaugurando, tra l’altro, un filone che avrebbe nei decenni seguenti visto protagonista indiscusso il

ARCORE, MOULIN ROUGE

B. e le donne mascherate: “Erano gare di burlesque” E sulle testimoni: “Sono state rovinate, le mantengo tutte”

Le “cene eleganti” ora sono diventate “gare di burlesque”. Parola di Silvio Berlusconi. Ieri al Palazzo di Giustizia di Milano sono andati in scena due processi paralleli: in aula quello ufficiale, con i funzionari della Questura di Milano chiamati a spiegare ai pm Antonio Sangermano e Ilda Boccassini (tornata in dibattimento) come mai la notte del 27 maggio 2010