Sconfessato il ministro Balduzzi sul provvedimento con le imposte sulle bevande gassose e i limiti ai videopoker Ancora una volta vincono il Pdl e la lobby del gioco d’azzardo
La ripresa è dentro di noi”, assicura Mario Monti in un’intervista a TgNorba (deve andare alla Fiera del Levante a Bari). Corrado Guzzanti diceva che “la risposta è dentro di te. Ma è
sbagliata”. E anche il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi invita Monti a una certa cautela “L’autunno è già caldo, è bollente”. Poi incontra il premier, assieme ad altre associazioni di imprenditori e diventa leggermente più ottimista: “Abbiamo riscontrato un clima costruttivo”. Ma niente di concreto: le imprese chiedono un miliardo di euro di credito di imposta (oltre ad aver presentato un documento su come salvare l’Italia dalla crisi). Di soldi però non ce ne sono, gli industriali possono consolarsi con il fatto che il governo continui a tenere in un cassetto di Palazzo Chigi il progetto di drastico taglio agli incentivi a fondo perduto alle imprese preparato mesi fa da Francesco Giavazzi.
Renato Balduzzi |
L’imoianto del decreto voluto da Balduzzi, già rinviato una settimana fa proprio per i problemi di copertura finanziaria, è ambizioso. L’idea di fondo è di ridurre il peso degli ospedali nella sanità pubblica e spostare quanto più possibile dell’assistenza sul territorio, a livello dei medici di famiglia. Lo scopo sarebbe garantire che i pazienti possano contare su una rete di assistenza efficace durante tutta la giornata, così da non dover correre in ospedale, al pronto soccorso, al primo problema. Per farlo Balduzzi spinge i medici ad associarsi per offrire un servizio integrato. I sindacati dei medici di famiglia sono possibilisti, ma c’è il nodo ancora problematico di quanto potere avranno le Regioni (che controllano la spesa sanitaria), cioè se da liberi professionisti convenzionati con il Servizio sanitario i medici diventeranno di fatto dipendenti pubblici.
Ci sono anche vincoli all’esercizio della libera professione dentro gli ospedali pubblici che non sono piaciuti molto ai diretti interessati, perché lo scopo è assicurare la tracciabilità dei pagamenti ed evitare l’evasione. Ma il protrarsi della discussione di ieri sera e l’assalto delle lobby che sono riuscite a incidere addirittura sulle bozze del decreto lasciano pensare che non finisca certo qua. Perché anche i decreti vanno poi convertiti in un Parlamento pieno di medici e farmacisti.
Stefano Feltri - 06 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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