Rinviato a giudizio Tomasi, a capo del parco dal 2004
L’amico dell’ex ministro Franco Frattini da tutore della fauna a presunto bracconiere. Ferruccio Tomasi, presidente del Parco dello Stelvio, è stato rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Bolzano il prossimo ottobre perché avrebbe, nel settembre dello scorso anno,
ucciso uno stambecco proprio nel parco dove lui è stato nominato per proteggerli, gli stambecchi. L’accusa: porto abusivo di armi. È stato il presidente della Provincia di Bolzano ad autorizzare Tomasi ad abbattere l’animale per i cosiddetti prelievi selettivi, senza però accorgersi che la sua licenza era scaduta da anni. Tomasi si difende: “Non sono stato io a sparare, ma un amico che però è morto durante una battuta di caccia”. Ma la procura pare non gli abbia creduto, così ne ha chiesto il rinvio a giudizio e il prossimo autunno si dovrà difendere davanti a un giudice.
Ferruccio Tomasi |
Da otto anni presidente del Parco nazionale dello Stelvio, Tomasi è incorso subito nelle critiche più dure. Nominato nel 2004 e poi nel 2009 dal ministro Stefania Prestigiacomo, unico presidente riconfermato, è forte soprattutto del sostegno di Franco Frattini, a quel tempo potente ministro. Tomasi è infatti amico di scampagnate, di discese sugli sci e di cenoni di fine anno di Frattini, con soggiorno negli chalet della caserma Tempesti delle truppe alpine a Corvara, alla folle cifra di qualche decina di euro al giorno. Se Franco Frattini è un accanito amante dello sci, Ferruccio Tomasi nel 2004, anno della sua nomina a presidente del parco, è dirigente della Federazione internazionale di sci, l’organizzazione a cui fanno capo i prossimi mondiali. “Tutt’altro che una coincidenza”, chiarisce Damiano Simine, a quel tempo responsabile dell’Osservatorio Alpi. Infatti è proprio a Bormio, e dentro il parco, si tengono i campionati del mondo di sci e “il governo ha stanziato centinaia di milioni di euro per opere devastanti”, rivela Simine. Per Legambiente, “Tomasi non ha né titoli né competenze per governare il parco più grande d’Italia, può solo vantare amicizie importanti ai massimi vertici del governo”. Anzi, è conosciuto soprattutto come un accanito cacciatore. Nell’anno dei campionati, il consorzio del parco commissiona per migliaia di euro dei documentari naturalistici. E a chi affidano i video? A Valli Tv dove lavora il figlio del presidente Tomasi , Riccardo. Due anni dopo, nel 2007, lo stesso figlio organizza per il gruppo Volkswagen escursioni in fuoristrada dentro il parco.
Ed è proprio Frattini a spianare la strada a Tomasi con un’interrogazione nel ’97 all’allora ministro dell’Ambiente e proprio sul tema del bracconaggio. Scrive Frattini: “In seno al comitato di gestione altoatesino nel parco nazionale dello Stelvio sono state sollevate forti critiche nei confronti del presidente del consorzio del Parco, signor Mottaria; dinanzi alle competenti procure della Repubblica sono stati presentati esposti per episodi di bracconaggio. A seguito di tali esposti, è emerso il fondato sospetto che personale della stazione forestale di Laces avesse omesso di denunciare tempestivamente un episodio di bracconaggio. Il presidente del comitato di gestione altoatesino del parco, esponente locale di spicco della Svp, avrebbe – secondo quanto riferisce una denuncia del rappresentante del Club Alpino Italiano nello stesso comitato – esplicitamente sostenuto la legittimità degli atti di bracconaggio”. Quando la storia si ripete diventa farsa. E Tomasi, l’amico di Frattini e nel silenzio del ministro Clini, ha messo in scena una commedia dell’umorismo.
Paolo Tessadri - 06 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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