mercoledì 16 maggio 2012

Fulmini sull’euro

Un fulmine sull’Europa, ma non a ciel sereno: colpito da una saetta in volo verso Berlino, l’aereo di Hollande, inverte la rotta e rientra a Parigi. Hollande però, riparte con un altro velivolo, mentre l’Unione è nella bufera: l’incontro
con la Merkel, simbolo dell’intesa franco-tedesca, che tiene, anche se i protagonisti cambiano, subisce un ritardo, ma si fa, in un clima d’ansia per il futuro della Grecia, dell’euro, della Ue. L’asse tra Berlino e Parigi, cui spesso s’è aggrappata la Ue, galleggia ancora, quando Atene pare affondare nel mare del debito e portarsi giù la credibilità dell’Unione. In Grecia tramonta l’ipotesi di un governo d’unità nazionale tecnico: si voterà di nuovo. Il leader socialista Venizelos dice: “Torniamo alle urne perché gli interessi partitici hanno prevalso su quelli nazionali”. E c’è sentore che questo stia avvenendo pure altrove, anche in Italia.
Il fallimento ad Atene delle trattative per un governo che rispetti i patti con i partner e porti il Paese fuori dalla sfiducia e dalla rabbia fa andare in tilt i mercati. I dati del Pil nel primo trimestre dicono che la Ue resta in recessione, la Francia stagna, l’Italia cala dello 0,8%, mai così male dal 2009. Un quadro da tregenda. È questo il giorno che la Grecia uscì dall’euro e iniziò l’agonia della moneta unica e dell’integrazione europea? Dopo una riunione dei ministri delle Finanze, il presidente dell’Eurogruppo Juncker afferma: “Faremo di tutto perché non accada”. Una speranza arriva dalla Francia: nel discorso di insediamento, Hollande s’impegna a indicare alla Ue “una nuova via che coniughi crescita e rigore”, unità e giustizia sociale: un patto per la crescita che protegga i nostri interessi e i nostri valori, che ci ridia il senso dell’essere Unione. Chissà se suona bene, tradotto in tedesco (e in greco).

Giampiero Gramaglia - 16 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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