mercoledì 16 maggio 2012

Esodati, Fornero dice no a Rutelli e a cinque milioni di euro

IL LEADER DELL’API VOLEVA DONARE CINQUE MILIONI DI RIMBORSI ELETTORALI

Abbiamo scherzato. Ve li ricordate i cinque milioni di rimborsi elettorali che la Margherita voleva devolvere agli “esodati”? Ebbene, l’Inps e il ministro Elsa Fornero non li vogliono.
L’incredibile retroscena è testimoniato da una lettera che il presidente dell’ente previdenziale, Antonio Mastrapasqua ha inviato al direttore generale e ad altri dirigenti la scorsa settimana e di cui il Fatto Quotidiano è entrato in possesso: “Oggetto: donazione annunciata dal senatore Francesco Rutelli. In relazione all’appunto concernente l’oggetto, da Lei indirizzato al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali lo scorso 2 maggio e giunto in copia all’Ufficio di
segreteria del sottoscritto, su espressa indicazione del predetto Ministro, si invita la S. V. a non dare corso alcuno all’iniziativa. Distinti saluti, Antonio Mastrapasqua”. Tradotto: Rutelli ci ha provato davvero a dare i soldi del suo defunto partito all’Inps. La prima risposta era stata positiva: fate un bonifico vincolato a questa causale. Con cinque milioni si davano, secondo i conti, 800 euro al mese a 1.200 persone per cinque mesi: non è che il problema di chi rischia di rimanere senza stipendio né pensione sarebbe stato risolto, ma male non faceva di certo. E invece, si evince dalla lettera di Mastrapasqua, non se ne farà niente “su espressa indicazione” di Elsa Fornero allo stesso presidente dell’Inps. Curioso perché giusto due giorni fa, intervenendo a un convegno a Montecitorio, il ministro del Lavoro aveva messo a verbale che “questo governo, sebbene sia in apparenza il governo del rigore, non ha dimenticato l’importanza della coesione sociale, non ha dimenticato l’importanza della solidarietà”. Sarà sicuramente così, però rifiutare una beneficenza da cinque milioni di euro non testimonia proprio a favore dell’affermazione.

Resta da chiarire perché Fornero abbia rifiutato quei soldi, dopo che la donazione della fu Margherita era stata benedetta in prima persona da Mario Monti con apposita velina: “Il presidente del Consiglio esprime vivo apprezzamento per questa iniziativa – avevano dettato Palazzo Chigi alle agenzie – Nell’attuale fase di difficoltà economiche non può che essere incoraggiata la disponibilità da parte dei partiti politici a contribuire allo sforzo generale di riduzione della spesa”. In attesa di una spiegazione ufficiale da parte del ministro Fornero e del leader maximo (e unico) dell’Inps Mastrapasqua, vanno registrate almeno le voci che circolano nella burocratja ministeriale più antipatizzante rispetto ai professori: il motivo del no ai soldi rimasti in cassa dopo il ciclone Lusi risiederebbe nel fatto che il duo di cui sopra si sarebbe sentito scavalcato dall’iniziativa di Rutelli, che aveva messo a punto la cosa senza coinvolgerli. Bizzarro che, proprio in questi giorni, anche Antonio Di Pietro abbia annunciato un’intenzione simile a quella dell’ex sindaco di Roma: i partiti, ha spiegato il leader di Idv, devono dare il buon esempio rinunciando all’ultima tranche dei rimborsi elettorali. Se non lo faranno, “come Italia dei Valori abbiamo promesso che quella tranche del rimborso la consegneremo al ministro Fornero. La spenda a favore di chi oggi ne ha più bisogno: i disoccupati, i precari, i pensionati, gli esodati, gli immigrati”. È bene, dunque, che l’ex pm di Mani Pulite sappia che non basta mica voler dare i propri soldi in beneficenza, bisogna anche pregare nelle dovute forme il ministro e l’Inps di accettarli. Altrimenti ci si ritrova con una letterina che ordina a qualcuno di “non dare corso alcuno all’iniziativa”. A meno che non sia la maledizione dei soldi della Margherita.

Marco Palombi - 16 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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