martedì 15 maggio 2012

BARBATO (Idv), AUTOSOSPESO MA CON STIPENDIO

Dopo l’indagine su presunte pressioni all’’Isvap per aiutare Viscione

"Mi autosospendo, non voglio che di me si dica che rimango in Parlamento anche se sono finito in un’indagine giudiziaria; ma chiarirò tutto, già domani chiederò al magistrato di essere
sentito, perché tanto su di me non c’è nulla: è solo fango che mi tirano addosso, io sono di intralcio a molti”. Il deputato dell’Italia dei Valori, Francesco Barbato, ieri ha deciso di autosospendersi dalla Camera, disertando i lavori di Montecitorio e perdendo così la diaria di circa 3500 euro mensili, non lo stipendio perché le dimissioni di un parlamentare vanno votate
dall’aula. Barbato è finito nelle carte del pm napoletano Woodcock, tirato in ballo dall’imprenditore campano nel ramo assicurativo Paolo Viscione, già accusatore di Marco Milanese e ritenuto attendibile dai magistrati. Viscione ha raccontato di un essere stato rintracciato da parte di Barbato il quale gli avrebbe chiesto “20 mila euro per una consulenza che avrebbe dovuto svolgere a favore della società di mia proprietà nei confronti dell’Isvap dove sosteneva di avere delle giuste entrature con la vice-presidenza”. Inoltre, stando a quando riferito da Viscione, “proponeva di potersi interessare della vicenda per cercare di alleviare quelle che potevano essere le conseguenze derivanti da una ispezione in qualche modo, come dire, devastante”. Inoltre, sempre da quanto risulta dal verbale di interrogatorio, Barbato “ha iniziato con il proporsi (...) per ottenere un mandato assicurativo, che (...) la moglie ha ottenuto (...) da Resciniti” direttore generale di Eig, la Compagnia di Assicurazioni Europe lnsurance Group” all’epoca di proprietà di Viscione.

Barbato smentisce tutto. Ma conferma invece l’incontro avuto al bar “La Caffetteria” a Piazza Di Pietra, come raccontato da Viscione. Un incontro definitivo al quale ha partecipato anche Fabio Sodano, indagato insieme a Enzo Resciniti. “Da allora non l'ho più sentito, lui mi chiamava continuamente al telefono, è venuto pure a casa mia una volta (...) sempre per il fatto di queste polizze della moglie, mi teneva, come dire, un attimino agganciato perché lui nei discorsi che mi faceva, mi diceva: io sono membro della commissione finanza”.

Durante quell’incontro, racconta Viscione, Barbato se ne andò contrariato perché l’imprenditore aveva rifiutato la sua offerta considerato che “la situazione era ormai precipitata”. Inoltre Viscione sembra non fidarsi troppo del parlamentare. E lui, dice, aveva avuto l’esperienza con Marco Milanese, quella sì utile. “Il ruolo di Milanese era un personaggio all'interno della Guardia di Finanza di un certo rilievo, e che comunque mi dava le notizie giudiziarie, mi diceva: tu stai sotto inchiesta con ... dico per dire, per esempio, con il pm Woodcock di Napoli; e, e questi fatti mi spaventavano, quindi io mi mettevo a disposizione”, riferisce Viscione. In pratica Barbato aveva dimostrato di non poter smuovere le pedine promesse.

Le indagini sono ancora in corso. Il deputato domani si rivolgerà al pm per essere sentito in merito e “smentire categoricamente tutte le accuse che mi sono state rivolte”. Certo è che la vicenda getta un’ombra poco piacevole sul partito di Antonio Di Pietro e su uno dei deputati di punta dell’Idv, noto per aver denunciato più volte il malcostume della Casta con una telecamera. “Chiarirò tutto”, garantisce.

“Solo con i pm” parla Fabio Solano. Il coindagato presente all’incontro alla Caffetteria non vuole parlare con i giornalisti. “Questa vicenda mi ha già creato moltissimi problemi”, dice al Fatto Quotidiano. “Di Viscione non voglio parlare, non mi interessa”. Va detto che a tirare in ballo Barbato è solamente Viscione, al momento e a confermare sono chiamati due coindagati: Resciniti e Solano appunto.

È Viscione a raccontare anche della moglie del deputato. “Non ho seguito le vicende assicurative della moglie, perché ho dato l'okay a Resciniti, ed è finita lì, poi quando noi abbiamo avuto la revoca dell'autorizzazione, il blocco della emissione da parte dell’Isvap, evidentemente la moglie questo portafoglio” lo ha perso “come l'abbiamo perso noi, noi abbiamo perso un portafoglio di trenta milioni, sul territorio nazionale”. Nulla, dunque, rispetto a 20mila euro.

Dav. Ve. - 15 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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