sabato 26 maggio 2012

Marco Doria - Genova, come è difficile reclutare la “società civile”

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Sto lavorando per mettere insieme la mia squadra. Fare l’assessore, però, è un lavoro impegnativo, di grande responsabilità. Ma poco remunerativo. Devo mettere in conto che mi dicano ‘no’, che qualcuno preferisca non rinunciare alla propria professione”. Marco Doria
l’aveva detto subito: creare una giunta è più facile a dirsi che a farsi. Il rischio è quasi paradossale: “La società civile, che tutti invocano, non è poi così facile da stanare anche in città grandi come Genova. Così si rischia di dover ricorrere a nomi di minor peso. Oppure ai politici di professione, perché per loro la poltrona di assessore resta il sogno di una vita. Il pericolo che a Genova emerga il vecchio è concreto anche se Marco saprà resistere e ci stupirà”, scommette uno dei consiglieri più stretti di Doria.

Lui, il neosindaco, è da giorni impegnato in colloqui per reclutare la nuova squadra. “La giunta è una scelta di cui mi assumo la responsabilità”, aveva chiarito il primo giorno. E poi: “Non userò il manuale Cencelli”. Per adesso mantiene un riserbo assoluto, impenetrabile anche per i suoi. Intanto ogni giorno si fanno nomi nuovi, per lanciarli o per bruciarli. Soltanto quattro finora sono stati in sostanza confermati. Il primo è Carlo Repetti, direttore del Teatro Stabile di Genova e autore teatrale. Repetti ha una certa esperienza politica: è stato assessore dal 1990 al 1993 e poi ancora dopo il 1997. In città è considerato vicino a Claudio Burlando ed era tra i promotori della sua associazione politica Maestrale. Quasi certi anche due presidenti di municipio uscenti: il primo è Stefano Bernini, con un passato tra Arci e partito, autore di un exploit elettorale con il Pd.

Poi Gianni Crivello, candidato nella lista Burlando alle ultime regionali e approdato di recente a Sel. Probabile anche l’arruolamento di Franco Miceli, assessore al Bilancio uscente della giunta Vincenzi. Fin qui le (quasi) certezze. Intanto, mentre Doria completa la squadra, i partiti presentano i loro desiderata: il Pd avrebbe proposto una rosa di nomi che comprendono assessori “storici” come Mario Margini e giovanissimi come Paolo Gozzi.

Ma spesso sono i partiti a lanciare i nomi del toto assessori. Le vere intenzioni di Doria potrebbero essere altre. Il sindaco e i suoi stanno consultando anche figure completamente nuove per la scena pubblica genovese: dirigenti, liberi professionisti, professori. Con un rischio: come aveva ammesso il neosindaco c’è chi dice no. “Mi piacerebbe. Ma è difficile lasciare un lavoro cui ho dedicato anni. E poi… devo essere onesto e realista, lo stipendio di assessore è un quarto del mio”, ammette un manager (che chiede di restare anonimo) corteggiato da ambienti “doriani”. “Avrei voluto, ci ho pensato molto. Ma ho dei figli e il primo impegno è per loro”, racconta un altro “candidato” della società civile.

Risultato: tornano a galla i nomi di partito. Con il Pd – soprattutto la componente cattolica – che scalpita. Con l’Idv che spera di strappare ancora due assessori. Domenica, al più tardi lunedì, ecco la squadra. E allora si capirà se Doria avrà voltato davvero pagina.

f.sa. - 26 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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