giovedì 14 giugno 2012

TICKET, SI STUDIA UN’ALTRA SBERLA PER I PIÙ DEBOLI

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BALDUZZI SMENTISCE LA SMENTITA

Questi benedetti tecnici si attirano grane e polemiche anche quando non hanno colpa. Ci si riferisce alla questione dei ticket sanitari, esplosa in faccia al ministro Renato Balduzzi. Cronaca: ieri il nostro ha pensato bene di fare una riunione con esperti e politici che si
occupano di sanità per illustrare una riforma del sistema dei ticket. Oggi, a parte gli esenti, si paga tutti uguali, mentre la proposta che dovrebbe essere inserita nel nuovo Patto della Salute 2012-2015 – andrà presentato entro ottobre – prevede una modulazione in base al reddito: o si paga il ticket al massimo fino al 3 per mille dei propri guadagni (ad esempio, 90 euro per 30 mila l’anno) oppure si stabilisce un sistema con sei scaglioni (esenti fino a 12 mila euro l’anno e da lì in poi ticket da 10 a 180 euro per i day hospital, da 10 a 200 euro per i ricoveri ). Gli introiti, secondo indiscrezioni non confermate, sarebbero quasi cinque miliardi nel prossimo biennio.

Renato Balduzzi
Apriti cielo. I politici presenti sono inviperiti: non metterete altri ticket, se vi servono i soldi tagliate piuttosto le spese militari, sbotta Ignazio Marino del Pd. Il ministero della Salute, impaurito, smentisce subito: “Queste ipotesi non hanno alcun fondamento operativo”, le avevano elaborate gli uffici tecnici quando c’era ancora Berlusconi e il ministro “non le ha mai prese in considerazione”. Poi, passata qualche ora, Balduzzi e i suoi devono essersi ricordati perché avevano fatto quella riunione: non sono loro che vogliono aumentare i ticket nel 2013, è che sono i ticket a essere già stati messi a bilancio e votati dal centrodestra con la manovra del luglio 2011 di Tremonti e Berlusconi. In quel sacro testo, è scritto che il comparto sanità deve risparmiare 8 miliardi nei prossimi due anni, dei quali 2,2 li metteranno i cittadini proprio coi ticket. Raggiunta questa consapevolezza, il ministero della Salute ha smentito la smentita: la riunione c’è stata perché vogliamo ovviare “all’insostenibilità dell’impatto sociale” di quanto stabilito dal Cavaliere nel luglio scorso, per questo studiamo i ticket “correlati al reddito”. Su questo Balduzzi, bontà sua, “auspica che si possa aprire una seria e pacata discussione”.

È a questo fine, allora, che riportiamo alcuni dati di una ricerca del Censis diffusa giusto ieri: per il 58% degli italiani la spesa per la sanità (visite mediche, dentista, analisi e accertamenti diagnostici) è aumentata del 18% nel 2011 proprio grazie ai ticket su farmaci, visite mediche specialistiche, analisi e radiografie. Cosa succederebbe, quindi, con i nuovi ticket? Ne dà un’idea una ricerca del Ceis di Tor Vergata: se gli incassi aumenteranno di 2 miliardi, a legislazione vigente si impoveriranno 42 mila famiglie, con un’applicazione progressiva alla Balduzzi il numero si riduce a 7.500.
Certo, si parla sempre di creare nuovi poveri.

M.Pal. - 14 giugno 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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