sabato 8 settembre 2012

Spagna - Dopo Zapatero torna la corrida in tv (di Paolo Ojetti)


Passati sei anni, rieccola nella tv spagnola: ascolti e polemiche

Sei anni senza corrida nella tv di Stato. Trasmissioni abolite da Zapatero, resuscitate da Mariano Rajoy, audience medio alta – un milione di contatti – molta pubblicità. Animalisti in guerra, allevatori taurini e scuole di toreador giubilanti. Appuntamento alle sei de la tarde,
un’ora dopo le cinco, l’ora in cui il toro incornò il basso ventre di Ignacio Sanchez Mejias e lo uccise nell’arena di Madrid. Era il 13 agosto del 1934, Federico Garcia Lorca scrisse di getto la sua più famosa poesia, il Lamento. Due anni esatti più tardi, all’alba della guerra civile, Lorca fu assassinato in maniera orrenda e barbara dai falangisti di Franco per un peccato molto mortale: repubblicano, poeta e omosessuale assieme. Non gli fu concessa neanche una tomba. Dunque il poeta che amava le corride e i toreri è diventato di sinistra.

E allora, mentre in Spagna si scatenano polemiche stellari, la domanda è inevitabile: la corrida è di destra o di sinistra? “La prima volta che andai a una corrida mi aspettavo di rimanere inorridito e forse nauseato da ciò che mi avevano detto sarebbe accaduto ai cavalli”. L’incipit di Morte nel pomeriggio di Ernest Hemingway si apriva al dubbio se la corrida fosse una barbarie o no. Ma ci andavano anche Gertrude Stein e Alice Toklas, in prima fila, annusando quel misto di sangue, sterco di cavallo, polvere e maledizioni e il libro (un “saggio” verrebbe da dire) diventa elegia più che della sfida alla morte, allo stile del torero nel momento della verità, muleta ed espada davanti a mezza tonnellata di muscoli e disperazione animale. Hemingway aveva vissuto la Grande Guerra, un torero nell’atto finale dello spettacolo era senz’altro paragonabile a un fantaccino che sfida i cecchini della trincea nemica. Ma la domanda rimane: la corrida è di destra o di sinistra? Gli animalisti spagnoli sono indignati, ma è lo stesso Hemingway a dare una prima risposta: “La gente potrebbe venir distinta fra coloro che si identificano con gli animali e coloro che si identificano con gli esseri umani. Io sono persuaso… che gli innamorati quasi professionali di cani e altre bestie, sono capaci di una maggiore crudeltà verso gli esseri umani”. Heinrich Himmler era un allevatore scrupoloso e dolcissimo di canarini, Hitler sbaciucchiava a favore di cinepresa la sua lupa alsaziana, Blondie. Le corride nel sud della Francia, ad Arles, sono da tempo a salve: le corna del toro sono foderate, è come giocare una partita senza pallone. Ci vanno solo i turisti. Nella stessa Spagna, non esistono più eroi da sangue e arena. Maela, Villalta, Joselito, Bel-monte, Granero, El Gallo, Manolete sono leggende dal diverso destino consegnate a vecchie foto in bianco e nero. La corrida in tv è solo uno squallido affare in euro. Si può mettere sullo stesso piano Ibrahimovic con Bacigalupo, Ballarin, Maroso?

Paolo Ojetti - 08 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
.

0 commenti:

Posta un commento