domenica 9 settembre 2012

Liberate quest’uomo (di Marco Travaglio)


Massima solidarietà a Monti, ormai prigioniero della sua poltrona. Era arrivato a novembre come Cincinnato, abbandonando il suo orticello e sacrificandosi per salvare la patria a tempo di record, qualche mese non di più, e poi tornare al più presto all’amato aratro. Qualcuno insinuò che a dargli una spintarella ci fossero, oltre ai panzer
germanici e all’uomo del Colle fra una telefonata e l’altra a Mancino, i famosi poteri forti. Lui però sdegnosamente smentì: “Non siamo il governo dei poteri forti”. Qualche mese dopo, però, dimentico della prima dichiarazione, la smentì con una seconda: “I poteri forti ci hanno abbandonato”. Ora però giunge smentita anche alla seconda dichiarazione. Radiocor, agenzia di stampa della Confindustria, ha sondato 137 fra “banchieri, manager, imprenditori e
professori” riuniti al Forum di Cernobbio, che non è proprio la mensa della Caritas. Fra questi si segnalano Scaroni (condannato per tangenti al Psi), Tronchetti-Provera (quello della Telecom spiona), Caltagirone (quello lì), Orsi (indagato per corruzione internazionale e riciclaggio), Conti, Squinzi, Ghizzoni, De Benedetti padre e figlio, Galateri, Braggiotti, Bernabè. Domanda: volete voi che Monti torni all’aratro o gradireste eventualmente il bis? Risposta dell’80 per cento (praticamente cappotto): bis! bis! Chi l’avrebbe mai detto: prenditori e magnager rivogliono Monti, nonostante i durissimi sacrifici che il novello Robin Hood ha notoriamente imposto a banche e imprese. L’unico a far sommessamente notare che l’eventuale Monti-bis “non dipende mica dalla comunità finanziaria riunita a Cernobbio, ma da come vanno le elezioni, cui Monti non parteciperà” è Prodi. A molti altri la parola elezioni fa venire l’orticaria, o più semplicemente non sono abituati a considerarla. Tanto, comunque vada il voto, vincono sempre loro. A questo punto vien da domandarsi che si vada a votare a fare. Nella migliore delle ipotesi, per lorsignori, Monti resterà imbullonato alla cadrega perché ce lo chiede l’Europa, ma soprattutto il Forum Ambrosetti. Nella peggiore, sempre per lorsignori, tornerà a Palazzo Chigi un politico, tipo Bersani (o Renzi, che vuole rottamarlo per fare le stesse cose al posto suo), i quali hanno già prestato giuramento sull’Agenda Monti. Ma potrebbe anche avverarsi un terzo scenario, con Passera al governo e Monti al Quirinale, anche se Napolitano ha già annunciato che non intende rassegnarsi alla pensione, anzi seguiterà a vigilare anche nella prossima legislatura “perché in Italia venga condiviso l’impegno a dar seguito e sviluppo agli impegni presi in sede europea”, nelle inedite vesti di Senatore Vigile a Vita. Naturalmente non sono in discussione i meriti del governo, che in poco tempo, con una maggioranza parlamentare indecente, qualche miracolo l’ha fatto (vedi l’azione coordinata contro lo spread, di sponda con Draghi). È in discussione, se possiamo permetterci questo parolone, la democrazia con le sue regole. Che purtroppo prevedono di tanto in tanto, a cadenza più o meno regolari, una cosetta chiamata elezioni, di cui sono protagonisti, parlando con pardon e non con padron, i cittadini. Dovrebbero essere loro a decidere chi deve governarci, e con quale programma. Si dirà: ma i programmi Pdl, Udc e Pd sembrano tutti uguali: no, per la verità sono proprio uguali, salvo trascurabili dettagli (Agenda Monti forever). Per fortuna esistono anche partiti che di programmi ne hanno altri: che non mettono in discussione il rigore finanziario, ma ritengono che i soldi vadano presi nelle tasche dei ricchi e dei ladri (che poi spesso coincidono), anziché dei poveri, degli onesti e delle guardie. Vedremo che cosa decideranno i cittadini alle elezioni. Oppure le aboliamo, e non se ne parla più. Ma sarebbe un peccato. Soprattutto per il sequestrato Monti. Ci teneva così tanto, poveretto, a tornare al suo orticello.


Marco Travaglio - 09 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
.

0 commenti:

Posta un commento