venerdì 4 maggio 2012

Tagli ai partiti, la sindrome del rinvio

RIMANDATA A DOPO LE AMMINISTRATIVE LA PRESENTAZIONE DEL TESTO BASE

Il testo base sulla trasparenza dei partiti e sulla riduzione del finanziamento? Rimandato a dopo le elezioni. Il super tecnico, Giuliano Amato testè nominato per procedere alla riforma
dei partiti? In Commissione Affari costituzionali nessuno l’ha visto, né sentito. Tantomeno è arrivato a presenziare i lavori della Commissione. “Non sono un commissario – ci ha tenuto a dire in serata – lavorerò a fianco del Parlamento”.

Ieri i relatori della legge per Pd e Pdl, Gianclaudio Bressa e Peppino Calderisi dovevano presentare il “testo base” su cui discutere. Nulla di fatto, ancora una volta: nessun testo è stato partorito e i due si sono impegnati a farlo per lunedì. Nella miglior tradizione della telenovela a cui questa vicenda assomiglia sempre di più. Breve riassunto delle puntate precedenti: Alfano, Bersani e Casini escono da un vertice fiume annunciando non solo un grande progetto per la trasparenza dei bilanci dei partiti, ma anche la rinuncia alla rata di luglio dei rimborsi elettorali. Passa qualche giorno la promessa di non incassare i soldi pubblici viene prontamente smentita. Nel frattempo, il progetto di legge si rivela talmente sgangherato (giudizio, tra gli altri, dei tecnici della Camera) che bisogna ricominciare da zero. E dunque, la Commissione Affari costituzionali si rimette al lavoro. Fioccano le proposte, tra cui quella del Pd di dimezzare i rimborsi elettorali. E vengono nominati i due relatori. I quali però non si mettono d’accordo. “Stiamo lavorando su un modello simile al sistema tedesco”, annuncia Bressa ai colleghi. Che dovrebbe prevedere la riduzione dei finanziamenti pubblici e l’introduzione di un finanziamento privato più consistente. Titoli generici, però. Ieri la riunione della Commissione ha di fatto discusso solo di calendario:lunedìCalderisieBressa dovranno presentare la loro proposta, martedì sarà il termine degli emendamenti. E mercoledì si farà il punto della situazione: in teoria il testo dovrebbe essere in Aula il 14. “Un termine simbolico”, lo definiscono gli stessi membri della Commissione.

Anche perché c’è la super variabile, ovvero Giuliano Amato. Che ha parlato con Monti, facendogli sapere che sta studiando le best practice europee e che presenterà un libro bianco sui partiti. E che comunque la sua intenzione è andare verso un dimezzamento dei finanziamenti. “Non si capisce bene cosa dovrebbe fare Amato – argomenta Maurizio Turco, deputato radicale, membro della Commissione Affari costituzionali – Per riformare l’articolo 49 della Costituzione ci sono ben 17 proposte. E noi sono settimane che lavoriamo: perché proprio adesso arriva Amato?”.

Le intenzioni dichiarate dal dottor Sottile, dunque, sarebbero quelle di “coadiuvare” il Parlamento. Peccato che ieri nei lavori della Commissione sembrava un fantasma talmente assente, da non essere neanche invocato . “Avete sentito Amato?”. “No”, è la secca risposta di Bressa che tradisce più di una certa insofferenza. E se è per Roberto Giachetti: “Ci manca? A me, non manca mai nessuno”. Il Sottosegretario, Giampaolo D’Andrea, che è arrivato a supervisionare i lavori della Commissione si limita ad allargare le braccia: “Certo, prima o poi, ci farà sapere di cosa si parla”. Un assaggio, il nuovo “consulente” tecnico lo affida a un editoriale di Italianieuropei: “Occorre dar ragione plausibile di ciò che si spende, prima che l'onda dell'antipolitica sommerga tutto”. Ma oltre a un discorso aulico sulla perdita di fiducia nei confronti dei partiti e alla (blanda) dichiarazione programmatica che bisogna arrivare a un “finanziamento corretto” non si spinge.

Wanda Marra - 04 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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