In epoca fascista era un modo di dire: fare la guardia al bidone (inteso, di benzina). Oggi gli italiani pagano i rappresentanti delle loro forze dell'ordine per fare la guardia a un bidone che vale sì centinaiaia di milioni di euro, ma è vuoto. Si tratta di villa Certosa, la
residenza estiva di Punta Lada, Porto Rotondo, Sardegna, Costa Smeralda, di proprietà dell'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Non che il Cavaliere compaia nell'assetto proprietario. Lui va fiero delle sue serre, orti botanici , sculture greche appoggiate sulla piscina. Ma la dimora è intestata alla Idra Immobiliare, sede a Milano, del geometra Giuseppe Spinelli: lo stesso che fungeva da bancomat per le "Olgettine", quelle ragazze poco vestite che allietavano le notti di Arcore.
Villa Certosa è vuota per gran parte dell'anno. Berlusconi si concede qualche weekend e un periodo estivo variabile a seconda degli impegni. Ma evidentemente le ragioni di sicurezza sussistono anche per le mura della villa: 365 giorni all'anno, 24 ore su 24, villa Certosa è pattugliata dai carabinieri. Sarà presidiata per altri due anni, obbligatoriamente. Lo dice la legge. Solo che non si capisce come ogni dimora dell'ex premier (da Arcore, a palazzo Grazioli, fino appunto alla Certosa) possa essere considerata alla stregua di una residenza di Stato. I "guardiani" della villa dell'ex premier sono 35 o 40 carabinieri, a seconda delle esigenze. I militari presidiano i tre ingressi della villa: il principale, in via Strada della Certosa; il secondario, su via Punta Lada e, infine, quello più sicuro, solitamente utilizzato da Berlusconi, sulla strada privata che porta all'entrata dal Golfo di Marinella. Negli ingressi della Certosa, infatti, ci sono almeno un'auto o una camionetta dei carabinieri con un minimo di tre militari di ronda per ogni ingresso. Un presidio 24 ore su 24, con 4 turni da 6 ore, garantito da almeno 35 uomini. L'ammontare degli stipendi per i militari destinati alla vigilanza nel buen retiro sardo di Berlusconi è di 700 mila euro l’anno.
Ma non è finita qui. Si sa che l'estate è la stagione propizia per feste, vulcani finti, nani, ballerine e, appunto, militari. All’arrivo di Berlusconi la vigilanza viene incrementata da almeno altre 6 unità provenienti dal Reparto speciale dei Cacciatori di Sardegna di Abbasanta. Quelli, tanto per intendersi, che avevano il compito di perlustrare tutti gli anfratti nelle montagne della Barbagia a caccia di ostaggi all'epoca dei sequestri di persona nell'Isola. Che c'entra Berlusconi con un reparto dei carabinieri di eccellenza? C'è da tener d'occhio il parco della Certosa: di decine di ettari. La viglianza sulle ferie di Berlusconi, però, si estende dalla terra al mare. Infatti c'è anche la motovedetta dei carabinieri chiamata a presidiare lo specchio d'acqua antistante villa Certosa. E non c'è verso che qualche militare possa essere destinato ad altri compiti: per esempio, garantire la sicurezza di Olbia e la Gallura, un territorio con un tasso di criminalità in aumento. Bisogna sperare che Berlusconi decida di trascorrere le vacanze alle Bermuda, perché altrimenti d’estate i militari a garanzia della sua sicurezza arrivano alla cifra di 100 uomini. Non si sa mai che qualche attentatore travestito da velina possa beffare il corposo servizio d'ordine.
Costanza Bonacossa - 04 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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