venerdì 4 maggio 2012

Sprechi - Solo colpi a salve per la privacy

40 MILA SPRECHI DENUNCIATI MA BONDI NON LI PUÒ TOCCARE
Il garante della Privacy diffida dall’usare i dati arrivati dal web

Ha il suono di una filastrocca, ma può rendere l'idea: i tecnici convocano i tecnici per scovare gli sprechi, chiedono aiutano ai cittadini e sbattono contro un problema tecnico (e di legge).
Perché l'operazione “segnala anche tu dove si buttano i soldi”, attraverso una paginetta su governo.it  , inciampa quando finisce la propaganda: come la mettiamo con la privacy? Chi può maneggiare, e per quanto tempo e con quali garanzie, quelle 40 mila segnalazioni ricevute che palazzo Chigi declamava soltanto ieri sera? Tutti fermi, per il momento.

Francesco Pizzetti
Il garante Francesco Pizzetti ha inviato a Mario Monti una relazione urgente che soffoca l'entusiasmo: “L'informativa sui dati personali, a una prima analisi, non appare pienamente coerente con l'iniziativa. Vanno spiegate le finalità e le modalità”. Troppo fretta, maledetta fretta. La buca per le lettere è pronta, traboccante di segnalazioni, però nessuno può leggere: “Non possiamo ancora sfruttare questi suggerimenti che ci arrivano”, precisano da palazzo Chigi. L’errore è piuttosto banale, e l’Autorità per la privacy l’ha scoperto subito.

Il governo ha caricato sul proprio sito una griglia di testo identica a quella per inviare le famose domanda al presidente – critiche, richieste o complimenti – ma stavolta il contenuto è materia esplosiva: un cittadino, che si espone con nome e cognome, fa una denuncia precisa. Pizzetti riflette: “Non vogliamo ostacolare il governo, anzi apprezziamo le sue intenzioni, ma il cittadino che collabora deve sapere chi tratta i suoi dati personali, chi tutela l’anonimato, chi distrugge - e quando? - i messaggi”.

A palazzo Chigi, incassato l’avviso di Pizzetti, si limitano a contare quante volte il sistema elettronico segnala la posta in entrata. E basta. Protestano : “L’Autorità non ci ha risposto”. E Pizzetti ricambia: “Non ci hanno consultato”. Niente aiutino dei cittadini per il commissario Enrico Bondi, arruolato nel ruolo di tecnico che sussurra ai tecnici dove infilare le forbici.

L’ex ministro Renato Brunetta, tanto per restare in tema, segnala al presidente Mario Monti che i siti per raccogliere proteste e proposte esistono già: “Se il premier avesse domandato al ministro Filippo Patroni Griffi (Funzione pubblica) un rapporto sulla capacità di ascolto del governo, quest'ultimo le avrebbe riferito che ci sono dei siti dai quali è possibile comunicare notizie anti-burocrazia e anti-spreco alla presidenza del Consiglio”. Palazzo Chigi, però, vuole di più: una struttura interna per tenere in ordine lo sfogatoio dei cittadini; un gruppo di tecnici che recupera dal nulla quei messaggi che fioccano con la velocità di uno al secondo (dice un comunicato celebrativo) e istruisce la squadra speciale anti-sprechi con Bondi al comando. C’è un piccolo particolare: oggi quelle lettere non si possono aprire.

Carlo Tecce - 04 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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