mercoledì 23 maggio 2012

Le parole per (non) dirlo (di Marco Travaglio)



Alfcoubertin. “Riteniamo che gli elettori di centrodestra restino ampiamente maggioritari nel Paese...” (Alfano). Solo che non votano più per noi, ma pazienza. L’importante è partecipare.
Offerta senza domanda. “...il loro messaggio è fortissimo: chiedono una nuova offerta
politica e noi siamo determinati a offrirla a loro e al Paese” (Alfano). L’offerta c’è, purtroppo manca la domanda.
Tanzania Libera. “Oggi si conclude la nostra traversata nel deserto” (Maroni). Siamo finalmente in Tanzania.
Il Sahara delle Libertà . “Prevedo una lunga traversata nel deserto” (Osvaldo Napoli). L’eterno problema dei respingimenti.
Rifiutopoli. “Abbiamo il leader e il progetto e la voglia di fare alleanze. Manca la volontà degli altri a unirsi” (La Russa). L’eterna emergenza rifiuti.
Forza Vecchia. “Il Pdl conferma che è la forza essenziale del centrodestra” (La Russa). È ancora un filino sopra Forza Nuova.
L’alibi di ferro. “Grillo è un populista e raccoglie i frutti di troppi anni di promesse non mantenute da parte di una politica fatta solo con gli slogan” (Cesa). E lui non c’entra perché non c’era: nel ‘93 era in carcere.
Belpietradamus . “Si può vincere” (Libero, prima pagina, 11 maggio).
Tibiadamus. “Pdl, ore decisive” (Il Giornale, 10 maggio).
Castelladamus. “Io banchiere Pdl batterò Tosi: credeva di avere un vantaggio incolmabile, invece ora...” (Luigi Castelletti, candidato Pdl a Verona, Il Giornale, poco prima di essere asfaltato da Tosi al primo turno).
Salvadamus. “La Lega vincerà sette ballottaggi su sette” (Matteo Salvini, poco prima che la Lega perdesse 7 ballottaggi su 7).
Bernadamus. “Io rispetto tutti gli avversari, ma la sfida con Pizzarotti, candidato del Movimento 5 Stelle, sarà come giocare la finale di Coppa Italia contro una squadra di serie B” (Bernazzoli, pochi giorni prima di perdere 40 a 60 contro la squadra di serie B).
Caimona. “Per arrestare il fenomeno Grillo bisognerebbe trovare uno che spara più cazzate di lui” (Berlusconi). Modesto.
L’arma segreta. “Vi ricordo chi è Orlando” (Macaluso sull’Unità). Per qualche ora Orlando aveva temuto che Macaluso si schierasse con lui: poi, letta l’Unità, ha capito che era fatta.
L’ha presa bene/1. “Non ho niente da rimproverarmi: la sconfitta nasce dalla saldatura fra Pdl e grillini: una sterile rivalsa da parte di chi ha rovinato la città. Il resto l’ha fatto la pressione mediatica che ha trasformato Parma in un caso nazionale” (Bernazzoli, subito dopo la sconfitta 60 a 40 contro la squadra di serie B).
L’ha presa bene/2. “A Palermo è stata sconfitta la democrazia” (Giorgio Shultze, responsabile della campagna di Ferrandelli, dopo la sconfitta di Ferrandelli 27,6 a 72,4).
L’hanno presa bene. “Terremoto e polemiche in Emilia. Si sbriciolano gli edifici fabbricati dalle coop. Finisce il modello rosso” (Il Giornale). Le celebri chiese medievali costruite dalle Coop rosse.
Asilo nido. “Quel ragazzo ha sulle spalle una responsabilità molto forte” (Formigoni su Pizzarotti, 39 anni).
Ex-voti. “L’astensionismo al 49% è preoccupante ma non allarmante” (Bersani). Una cosetta.
Ex-facce. “Alle prossime elezioni gli slogan serviranno a poco: bisognerà ingaggiarsi nelle novità, nella nuova sensibilità del Paese e mostrare un volto credibile” (Bersani). Dunque non il mio.
Non-leader. “A Parma, come a Comacchio, abbiamo non-vinto” (Bersani). Come diceva il conte Mascetti in Amici miei, “non sono impotente: sono non-trombante”.

Marco Travaglio - 23 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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