martedì 8 maggio 2012

La scossa grillina (di Antonio Padellaro)

C’è un che di comico e anche di irreale nelle comparsate televisive di lider e liderini di partito che da ieri pomeriggio si arrampicano sugli specchi per occultare i vari tonfi elettorali e non ammettere il successo dell’odiata lista 5
Stelle. Particolarmente toccanti le esibizioni dei pdl che, mollati dal proprietario (corso a Mosca a divagarsi con l’amico Putin) e con il partito raso al suolo dall’implacabile Angelino, vorrebbero non ascoltare mai più la tremenda parola “urne”. Un po’ meglio sta il Pd, ma solo
 perché a Genova e a Palermo riesce a mimetizzarsi dietro i successi di candidati sindaci come Doria e Orlando, che del Pd non sono certo espressione. I leghisti, travolti da una valanga di lingotti d’oro, smeraldi e lauree albanesi, prendono calci nel sedere perfino nei comuni che diedero i natali a Bossi e Calderoli e si consolano con la vittoria di Tosi a Verona, uno che ormai gioca in proprio.

E che dire degli illusi del Terzo Polo rimasti con un pugno di voti in mano, orfani di un voto moderato che non può più esistere dopo che il ceto medio a cui faceva riferimento è stato ridotto in povertà dalla scure dei ministri tecnici? Sì, da quel governo Monti di cui, però, il trio Alfano-Bersani-Casini non può fare a meno, unico scudo che li protegge dall’onda del discredito e della impopolarità che loro stessi alimentano promettendo autoriforme e tagli che non vedremo mai e non rinunciando a una sola poltrona, a un solo privilegio, a un solo euro di denaro pubblico. Come ultima zattera a cui aggrapparsi, studiano ora una “grande coalizione” dopo le politiche dell’anno prossimo, per fare quadrato tutti insieme appassionatamente per altri cinque anni. Il modo migliore per spianare un’autostrada ai grillini e agli altri movimenti nati dalla gente. Che non sono “l’antipolitica” di cui vanno cianciando i politicanti con cassieri ladri al seguito. Ma sono la “politica” come dovrebbe essere. Fatta di ragazzi, spesso alla prima esperienza amministrativa, che cercano di risolvere i problemi delle loro comunità e che non hanno magagne da farsi perdonare. La scossa che ci voleva.

Antonio Padellaro - 08 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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