martedì 8 maggio 2012

Montecitorio - TAGLIO (INSUFFICIENTE) AI RIMBORSI ELETTORALI

La prima occasione per i partiti politici di riprendersi dall’exploit elettorale del movimento di Beppe Grillo è stata sprecata.

Ieri pomeriggio si è consumato l’ennesimo scivolone della maggioranza “ABC” – Alfano,
Bersani, Casini – sui rimborsi elettorali. Poco dopo pranzo i due relatori Gianclaudio Bressa (Pd) e Peppino Calderisi (Pdl) hanno depositato in Commissione Affari costituzionali a Montecitorio la proposta congiunta sul finanziamento ai partiti e il controllo dei bilanci. I rimborsi elettorali verranno tagliati del 50% e scenderanno da 182 a 91 milioni di euro. Ma la famosa rata di luglio, relativa ai contributi che devono essere ancora erogati, sarà ridotta solo di un terzo. Una decisione obbligata dall’impossibilità di trovare un accordo diverso.

Il Pd, che con Bersani aveva chiesto da subito il dimezzamento dell’ultima rata, presenterà un emendamento all’aula, dove il provvedimento arriverà martedì prossimo. “Come relatore, ho accettato che fosse prevista l’ipotesi tecnica di una riduzione del 33 per cento sulla tranche di luglio – ha spiegato Bressa dopo l’accaduto – perché ho ritenuto infatti fondamentale fare in modo che il testo potesse essere discusso in aula. É del tutto evidente che il Pd in coerenza con la proposta di legge depositata e con quanto sostenuto finora proporrà anche per luglio una riduzione del 50 per cento”. Decisione rimessa quindi all’assemblea, che dovrebbe trovarsi d’accordo almeno sulle modalità di certificazione. Escluso il controllo da parte della Corte dei Conti (come richiesto da Berlusconi) verrà istituita la Commissione “per la trasparenza e il controllo” con cinque magistrati che dovranno sanzionare chi non presenterà i bilanci o le certificazioni della società di revisione, anche con la decurtazione intera dei rimborsi per le spese elettorali. “Non si può più giocare con il fuoco – ha commentato il leader di Sel, Nichi Vendola penso che anche il risultato elettorale dica l’urgenza di dare segnali di sobrietà e di cambiamento. Non vorrei davvero che un’onda di sdegno travolgesse definitivamente la vita democratica. Noi abbiamo il dovere, e spero che Bersani, Alfano, Casini lo comprendano, di non giocare di furbizia. Bisogna dimagrire in maniera consistente il finanziamento dei partiti, legandolo soltanto al rimborso elettorale e impedendo che quei soldi possano essere utilizzati per acquisizioni immobiliari o addirittura per comprare diamanti o per giocare in Borsa”.

Ma quello sui rimborsi non è l’accordo più difficile per la maggioranza. Ieri il segretario del Pdl, Angelino Alfano, durante una conferenza stampa ha confessato che un’intesa sulla legge elettorale non c’è (e sembra lontana dal realizzarsi). Bersani è tornato a parlare di doppio turno nei collegi e il Porcellum appare vivo e vegeto. Per la gioia dei grillini.

Caterina Perniconi - 08 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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