L’ex ministro Rotondi martedì è stato ad Arcore per un lungo incontro
Un giorno grillino, l’altro moderato. Un giorno deciso a ricandidarsi premier, l’altro che invece rinuncia. La doppia sindrome bipolare, in senso politico, che tormenta Silvio Berlusconi deve
però fare i conti anche con i democristiani del Pdl. Martedì ad Arcore, il Cavaliere ha infatti ricevuto Gianfranco Rotondi, ex ministro. In ogni caso il mistero del futuro del Pdl e di B. sarà sciolto (forse) stamattina. Berlusconi e Alfano parleranno insieme della “novità epocale” promessa alcune settimane fa? Oppure si limiteranno a un po’ di fuffa sulle riforme (doppio turno e semi-presidenzialismo)?
Onorevole, come sta davvero Berlusconi? Cosa pensa, che vuole? È confuso?
È il solito problema. Bisogna distinguere. C’è un Berlusconi vero e uno raccontato da quelli che l’hanno visto e poi raccontano ciò che più serve alla loro causa.
E lei?
Posso solo dire la verità.
La dica.
L’ho trovato benissimo, molto attento e ricettivo.
Si ricandida, come gli chiedono i falchi del Pdl e il Giornale?
In genere ogni volta che gli fanno questa domanda lui sorride compiaciuto. Stavolta non l’ho visto sorridere.
Nemmeno un sorriso come la Gioconda, enigmatico?
No, nessun sorriso.
Stanco? Sfiduciato?
Berlusconi sognava un partito maggioritario, in grado di camminare sulle proprie gambe. Il Pdl ha fallito e lui vuole avere un ruolo da king-maker. Non ha una grande voglia di rifare il candidato-premier.
Un padre nobile operativo.
Il vulcano sta meditando.
Erutterà le liste civiche e similgrilline o la confederazione dei moderati?
Prima c’è da fare un salto generazionale nella classe dirigente del Pdl. Berlusconi vorrebbe tanti giovani attorno ad Alfano. Se però il partito si sdoppia io scendo. Sarebbe il disastro.
Ma il segretario non è finito come dicono i falchi grillini del Pdl?
Con me ha elogiato e ricoperto di apprezzamenti Alfano. Poi, sì, c’è chi vuole grillizzare il partito. Non c’è solo la Santanchè che aspira a questo.
Il modello Grillo ha provocato voragini e caos nel Pdl.
Davanti a lui bisogna togliersi il cappello per i risultati che ha avuto.
E Berlusconi?
Il Cavaliere è sempre molto attento all’analisi costi-benefici. E da questo punto di vista ha solo ammirazione per Grillo. Ha ottenuto tanto spendendo pochissimo. Berlusconi è colpito da questo, da imprenditore.
Il dilemma non è sciolto.
Non abbiamo parlato di liste civiche. Le ripeto, Berlusconi vuole facce nuove e giovani nel Pdl. Capaci di fare squadra con Alfano. Anche io non sarò più ministro qualora dovessimo vincere le elezioni.
Ipotesi remota.
Berlusconi può fare miracoli e trascinare Alfano alla vittoria.
Lei gli ha consigliato questo?
Prima gli ho spiegato le cause della sconfitta e poi gli ho annunciato la proposta che farò domani (oggi per chi legge, ndr) alla convention dei Dc del Pdl.
Perché il Pdl ha perso?
Perché eravamo una coalizione e siamo scomparsi. Noi siamo in maggioranza e la Lega all’opposizione.
E i voti non ci sono più.
I nostri elettori detestano questo governo.
Il consiglio a Berlusconi?
A questo punto dobbiamo portare fino in fondo la stagione di Monti e candidarlo a premier insieme a Pd e Udc per finire il risanamento e uscire dalla crisi.
L’inciucione puzza di morto, peggio del Pdl.
Allora, meglio votare a ottobre con Alfano leader.
Cosa le ha risposto?
Mi ha ascoltato.
Vede?
Cosa?
Non è convinto di Alfano candidato-premier.
Il vulcano mediterà ancora.
E la confederazione dei moderati?
È un’opzione, ma Berlusconi non ha grande entusiasmo per il ciuffo di Montezemolo. E non auguro a nessuno di essere bisognoso della misericordia di Casini.
Fabrizio d’Esposito - 25 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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