sabato 1 settembre 2012

POLSO E SPALLA LUSSATI PER B. E PURE I SUOI SE LA PASSANO MALE (di Sara Nicoli)


L’ex premier cade a villa Certosa, i fedelissmi sono in declino da Bonaiuti a Fede che prova a farsi il partito personale. Si salva Minzolini

Se non fosse stato per un laconico “non ne so nulla” sullo scambio tra “Fantantonio” Cassano e Giampaolo Pazzini, quest’estate potrebbe passare agli annali della storia politica
del Paese come quella in cui il Cavaliere scomparve. Dai siti di gossip come dalle cronache sportive. Per non parlare, poi, di politica, dove il sipario sulla loquacità di Silvio è calato il 22 giugno scorso. Ma ieri ha fatto notizia una sua caduta, con lieve contusione a un polso e a una spalla.

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Basso profilo anche per il suo entourage. Si registra un unico comunicato vergato da Paolo Bonaiuti, portavoce in disarmo, vacanze nella natia Toscana e poi a villa Certosa. In attesa di volare – forse – alla presidenza della commissione Cultura di Montecitorio. Bonaiuti, 71 anni, potrebbe lasciare il posto di portavoce forse a Maria Rosaria Rossi, la “badante” ufficiale di Berlusconi. Persino il solitamente loquace Denis Verdini alza le braccia al cielo. “E ‘un lo so...”, risponde in stretto toscano a chi gli chiede numi sulle mosse del Cavaliere. Eppure Verdini è quello che lo ha visto di più, il Cavaliere, in questo periodo. Ha fatto la staffetta tra il Senato e villa Certosa per cercare di trovare la quadra sulla nuova legge elettorale. Poi, l’altro giorno, quelle parole che vengono fatte trapelare, su Silvio che direbbe di sì a un accordo, ma solo per andare al voto a novembre, e Pier Luigi Bersani che dà lo stop. Eppure Verdini giura che “Silvio è pronto a ripartire”. Sarà. Ma intanto domina il silenzio. Che solo l'avvocato deputato Niccolò Ghedini ha rotto, non tanto per fare il punto su intercettazioni e legge anti-corruzione al Senato, ma per limare le note (dolenti) del (non) accordo sul divorzio da Veronica Lario. Lei non molla, Silvio neppure. E lui soffre, come ha raccontato un invece loquacissimo Emilio Fede, presto in campo con il suo nuovo partito “Vogliamo vivere”, con il quale si candiderà “per non lasciare il centrodestra nelle mani di Daniela Santanchè”, comparsa a Venezia con Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, addirittura sul red carpet.

A ben guardare, al Cavaliere non gliene sta andando bene una. Mediaset è al tracollo. Ci si è messo – ieri – persino Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione del Biscione, a provocare il panico a Cologno Monzese aprendo le porte a un ingresso di Augusto Minzolini: un brutto segnale. Il Milan, poi, meglio lasciar perdere. Anche l'ex ministro Claudio Scajola, reduce da una visita all’amico Francesco Bellavista Caltagirone, in carcere per la questione del porto di Imperia, inchiesta nella quale anche Scajola risulta indagato, è riuscito a tirarlo su di morale. Sul Milan “Silvio soffre”. Molto più di quanto ha sofferto quando è caduto nel parco della Certosa.

“Due giorni fa eravamo come sempre nel parco a fare un lavoro alternato di corsa e di cammino veloce – ha raccontato Giorgio Puricelli, fisioterapista del Milan e consigliere regionale del Pdl in Lombardia – è scivolato, è caduto e fortunatamente ha parato il colpo con la mano”. Niente di grave, già tutto risolto. Ma il morale di Silvio resta a terra. Dicono che riemergerà dal silenzio nella crociera con i lettori del Giornale, prevista tra il 15 e il 16 settembre. Oppure durante la festa di Atreju, dei giovani del Pdl, in agenda sempre a metà settembre. Per ora, però, tace. E continua a cadere.

Sara Nicoli - 01 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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