venerdì 14 settembre 2012

I PRIMI LICENZIATI PER MOTIVI ECONOMICI? SONO FIOM (di Stefano Caselli)


Arrivano i primi licenziamenti per “ragioni economiche” secondo la riforma Fornero del mercato del lavoro. In Piemonte sono già sette. Tre riguardano la Model Master, azienda metalmeccanica di Moncalieri, alle porte di Torino. “Metalmeccanica” e “Torino”, due parole
che messe insieme compongono il sinonimo di “crisi”, eppure la Model Master – per fortuna – non sembra affatto in crisi: a Moncalieri si progettano e si realizzano prototipi per grandi case automobilistiche e i suoi 150 lavoratori, a differenza della quasi totalità dei colleghi del distretto industriale di Torino, non hanno fatto una sola ora di cassa integrazione. Eppure, per tre di loro è scattato il licenziamento “per motivi economici”.

Piange! L'avranno licenziata?
“Sarà un caso – sorride amaramente Giorgio Airaudo – ma sono tutti e tre iscritti alla Fiom. Altri quattro sono stati licenziati alla Lagor di Cerro Tanaro, in provincia di Asti. E anche qui tre sono della Fiom. Parliamo di aziende che non hanno problemi, che hanno fatto straordinari fino a luglio, una ha addirittura assunto personale recentemente. Questa vicenda – prosegue il responsabile nazionale auto dei metalmeccanici della Cgil – è la dimostrazione che la riforma dell’articolo 18 serve solo a giustificare licenziamenti per altri motivi, non certo per quelli economici. Uno dei lavoratori di Asti, per esempio, ha in corso un contenzioso per una presunta vicenda di mobbing all’interno dell’azienda”.

La Model Master – dove già a giugno la proprietà aveva convocato i delegati sindacali per disdire il contratto collettivo sul modello della Fiat di Marchionne – si è già fermata per due ore, con uno sciopero a cui hanno aderito tutti – ma proprio tutti – i lavoratori. La Fiom impugnerà i licenziamenti, ma se fallirà la conciliazione, i licenziati avranno soltanto diritto a un indennizzo economico.

“L’articolo 18 era una barriera di civiltà – ancora Airaudo – che si è voluta abbattere facendo credere che fosse un ostacolo alla creazione di posti di lavoro. Dove sono i posti di lavoro creati dalla riforma dell’articolo 18? Per ora vediamo solo libertà di licenziare per ragioni tutt’altro che economiche. E temo purtroppo che sia soltanto l’inizio”.

Stefano Caselli - 14 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
.

0 commenti:

Posta un commento