sabato 22 settembre 2012

“FATE SCHIFO” LA RIVOLTA DEI PENSIONATI (di Salvatore Cannavò)


File all’Inps per avere spiegazioni sulla 14esima da restituire

Roma
La parola più ricorrente è “schifo”. Nei mercati rionali di Roma, ieri mattina, oppure nelle sedi Inps, dove gli anziani si sono recati a chiedere spiegazioni, la vicenda della restituzione della “quattordicesima” si mescola e si sovrappone con i milioni del Pdl laziale e con la faccia
rubiconda di Franco Fiorito. “Batman se magna li sordi nostri e a noi ce se magna lo Stato. Lui prende 31mila euro e io un assegno da fame”., dice infuriato un signore di 74 anni all'uscita della sede Inps Flaminio di Roma. Il confronto tra le sue entrate – 670 euro al mese per tredici mensilità – e i 31mila euro mensili del consigliere regionale è brutale e l'indignazione a momenti si trasforma in infarto. La signora Roberta, 80 anni, ha una pensione da 480 euro, al minimo. A lei non hanno ancora chiesto la restituzione dell'indebito – non è
stato chiesto a nessuno, le lettere dell'Inps devono essere ancora inviate – ma la quattordicesima è stata tolta integralmente . “L'anno scorso i 300 euro li ho ricevuti, quest'anno no”. Probabilmente dipende dal fatto che, dopo la morte di suo marito, ora “beneficia” della reversibilità. “Ma almeno una lettera me la potevano inviare. Alla Polverini mica li tolgono così 300 euro, lei se li trova sul conto”.

I commenti sono tutti dello stesso segno, è inevitabile. “È come se dopo che ti si è illuminata la stanza, magari solo per un giorno, improvvisamente le finestre vengono sbarrate e si fa buio per tutto l'anno” è l'immagine che utilizza la signora Antonia, anche lei vedova, 700 euro di pensione di reversibilità come unico reddito. Di suo ha solo la casa: “Per fortuna, altrimenti con l'affitto come facevo?”.

A tutti loro non è ancora stato inviato nulla dall'Inps. Il 25 ci sarà un incontro con i sindacati in cui, l'unico margine di trattativa sembra essere la durata della rateizzazione: dodici mesi per restituire 25 euro al mese, come ha previsto l'Istituto, oppure ventiquattro rate da 12 euro l'una. Ma l'anno scorso, quando lo stesso recupero fu applicato a 185mila pensionati, la rateizzazione è stata solo di 5 mesi. Un salasso da 60 euro al mese caricato sulle spalle già fragili di chi, alla fine di quel mese, ci arriva a malapena. “È la legge” dicono all'Inps e noi dobbiamo rispettarla. La legge, in effetti, stabilisce che il contributo venga erogato sulla base del reddito percepito l'anno precedente. Poi, una volta effettuato il controllo sul reddito dell'anno in corso, si stabilisce se l'importo è dovuto oppure no. Al patronato della Cgil, l'Inca, una sorta di confessore per pensionati, puntano il dito contro la legislazione attuale che consente il verificarsi di una vera e propria beffa.

Resta il fatto di una vicenda che somma ingiustizia a ingiustizia. La signora Maria, che abbiamo già intervistato ieri, ci racconta un'altra storia. Con i 300 euro della quattordicesima lei si è sempre pagata le vacanze estive che ogni anno vengono organizzate dal Comune di Roma. Vacanze a pagamento ma, per chi percepisce una pensione minima, l'importo viene dimezzato. “Le vacanze sono quello che sono ma almeno ci riposiamo anche noi”.

Solo che qualche anno fa si pagavano 200 euro mentre nel tempo il servizio è raddoppiato a 400 (chi paga il prezzo intero ne sborsa invece 600). Peggioramento compreso.

“Quest'anno ci hanno fatto pagare tutto l'importo già sul pullman, alla partenza da Roma, in modo da evitare eventuali contestazioni. Poi, arrivati a destinazione, al mare di Maratea in Calabria, ci hanno fatto mangiare minestra, riso a pranzo e ripieno di riso a cena, la carne una sola volta in due settimane e, il giorno di Ferragosto, una bella pasta e fagioli”. Alle feste del Pdl si trattano diversamente.

Salvatore Cannavò - 22 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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