venerdì 11 maggio 2012

Non vince mai la sinistra. Vince sempre la costola di turno

Rieccoci, come tradizione vuole, a commentare trionfi altrui. Ma fossero i tuoi arcinemici di sempre, te ne faresti anche una ragione. Sono decenni che ci si piange addosso perché una “costola della sinistra”, una scheggia impazzita, ci frega voti nel nostro
campo da caccia. In principio furono i radicali negli anni ‘70, a captare i voti di alternativa; poi i verdi e la Rete di Orlando, anni ‘80; poi la Lega Nord; poi Italia dei Valori; oggi il Movimento
Matteo Pucciarelli
5 Stelle. La sostanza è che mentre la sinistra si rompeva e si rompe il capo in mezzo a titaniche operazione di restyling ideologico, si spappolava e si spappola tra scissioni e scazzi di ogni tipo, trepidava e trepida di passioni e umori altalenanti fra le quattro mura di una sezione o di un convegno d’area, in questi trenta o venti anni là fuori succedeva e succede qualcosa. Il “popolo” – che brutta parola oggi; e invece prima aveva un senso, era una parola nostra, era il nostro mondo – alle urne trovava sempre un partner più attraente con cui tradirci. Ieri ha rifatto la stessa cosa.

La beffa è che in tempi di disastro non solo politico ed economico ma anche culturale del liberismo, del capitalismo dal volto disumano, non miete consensi chi vi si pone in antitesi da sempre. No, trionfa il catartico, liberatorio e sbarazzino vaffanculo a tutti, carnefici e vittime, buoni e cattivi. Fanculo tutti, fanculo anche te sinistra che parli parli e parli e non ti si capisce nemmeno più, muoia io con tutti i filistei.

Le costole, queste maledette e furbissime costole. Capaci però di intercettare gli umori diffusi e renderli moneta sonante alle urne. Uno spettro si aggira per l’Italia, e popola molto spesso i miei incubi – pensate che notti! -: la schiera sempre più folta dei cosiddetti “delusi della sinistra”. Questa entità astratta che ti costringe sempre a chiederti «ma siamo stati davvero così stronzi da deludere tutta questa gente? E diventerò mai io un deluso?». Difficile darsi risposte.

Ma succederà questo: che nella perenne ansia di nuovismo che ci perseguita, senza però andare mai alle radici delle nostre colpe e dei nostri limiti, qualcuno dirà che dopo “comunista” anche il termine “sinistra” è troppo caratterizzante e ideologico. E per questo si proverà ad andare oltre, sempre oltre e ormai a furia di oltre stiamo finendo all’aldilà.

Matteo Pucciarelli - 08 maggio 2012 - MicroMega
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