giovedì 17 maggio 2012

Anticorruzione Una maggioranza c’è

ORLANDO (PD): “POSSIAMO VOTARLO ANCHE SENZA I BERLUSCONES”

Non sarà facile chiudere l’epoca della giustizia ad personam. In questi giorni di crisi economica internazionale, con la Grecia sull’orlo del baratro finanziario e i grandi d’Europa
preoccupati delle evoluzioni dei debiti sovrani, alla Camera la partita politica più appassionata si sta giocando sul falso in bilancio e sul ddl anticorruzione. Due passaggi che, calendarizzati per fine mese, non si annunciano indolore per il governo. L’avviso è partito nei giorni scorsi. La prima mina è scoppiata martedì. Alle dieci di mattina, nell’aula del
Paola Severino
Mappamondo di Montecitorio, le commissioni congiunte Giustizia e Affari costituzionali della Camera, sono state impegnate per un paio d’ore solo per votare un singolo emendamento dei circa 140 che accompagnano il disegno sul contrasto alla corruzione presentato dal ministro Guardasigilli Paola Severino. Gli esponenti del Pdl hanno voluto discutere molto della questione. Pd e Idv li hanno definiti: “Ostruzionisti”.

Poco più tardi, sul testo depositato dagli Idv Antonio Di Pietro e Federico Palomba che provava a ripristinare le regole sul falso in bilancio precedenti alla depenalizzazione voluta da B., è stato un emendamento del Pdl ad azzerare tutto. Il parere favorevole dato dal sottosegretario alla Giustizia Salvatore Mazzamuto (poco dopo sconfessato dal ministro Severino) ha infatti tratto in inganno gli esponenti del Terzo Polo, che hanno votato con il Pdl mettendo a mare il provvedimento. Risultato? Tutto da rifare. Non più in commissione , dove la presidente Giulia Bongiorno ha chiarito che non si può procedere a una votazione differente, pur in presenza di un errore, ma in aula dove anche il ministro Severino ha affermato che si debba porvi rimedio. Se tutto seguirà l’iter previsto, così, il 28 di maggio l’aula di Montecitorio dovrà decidere su tutti e due i provvedimenti. Il percorso verso quella data, però, non sembra in discesa.

La prima tappa è fissata per oggi alle 14: di ritorno dalla visita istituzionale in America, a presenziare alla seduta congiunta delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera ci sarà la Severino. Il tema? Il ddl anticorruzione e quei 140 emendamenti che devono essere votati entro una decina di giorni. Se il Pdl continuerà la propria opera dilato-ria i presidenti di commissione potrebbero chiedere ai gruppi di ridurre il numero degli emendamenti e rifarsi al testo presentato dal governo, lasciando poi all’aula di pronunciarsi sul complesso del provvedimento. Nel caso contrario si rischierebbe di dover portare in aula il testo Alfano, gradito al Pdl.

Se però il problema fosse solo procedurale non staremmo qui a parlarne. La battaglia sulla giustizia è invece politica, e rischia di far saltare i già delicati equilibri di una maggioranza Pdl - Pd - Terzo Polo, in fibrillazione dopo il voto delle amministrative.

In sostanza il Pd, forte dell’astensione della Lega sul tema dell’anticorruzione, ritiene con il suo responsabile Giustizia Andrea Orlando di poter “approvare un testo anche senza l’appoggio del Pdl, mediando tra le richieste del Terzo Polo e dell’Idv”. È una strada percorribile: il Pd potrebbe imbracciare la bandiera della legalità e il Pdl si troverebbe costretto a minacciare di terremotare il governo su temi come la corruzione e il falso in bilancio. Posizione scomoda.

Così Fabrizio Cicchitto parla di una “seconda maggioranza” e Berlusconi, in colloquio con il premier Mario Monti, ribadisce il vecchio patto per cui, se si fosse messo mano alla corruzione, si dovevano lanciare anche i provvedimenti sulle intercettazioni e sulla responsabilità civile dei magistrati (ieri sonoramente bocciato anche dal Csm). Non sembra che il governo voglia fare sconti sulla materia. Al Pdl preme asciugare il “traffico di influenze illecite” e neutralizzare il reato di “falso in bilancio”. Una mediazione pare difficile, anche se al Senato i numeri non sembrano ugualmente stabili (la Lega qui è più legata alla vecchia alleanza elettorale). Il Pd, con il suo segretario Pier Luigi Bersani, dice che “la corruzione è il tema numero uno”. E poi il testo lo ha presentato il governo.

Eduardo Di Blasi - 17 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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