sabato 28 aprile 2012

Fabrizio Barca: “Resistete, in estate le cose miglioreranno”

“SITUAZIONE CRITICA, IN ESTATE LA RISALITA”
Il ministro Barca chiede agli italiani di resistere ancora un po’

La situazione sociale è molto tesa, me ne accorgo sempre, quando viaggio, a Milano come in Irpinia. Ci vogliono alcuni mesi per avvertire i benefici delle misure adottate dal governo. Se il Paese resta coeso si può scavallare questo momento difficile”. Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, è il membro del governo più attivo su Twitter e con un Tweet accetta
di rispondere alle domande del Fatto (al telefono, però) per spiegare un cinguettio di giovedì notte: “Avviso tecnico ai naviganti. A Brux abbiamo (It-Uk-Pl) cambiato regole per spendere fondi comunitari dal 2014: semplicità/risultati/azioni”. A Bruxelles è cominciato un faticoso negoziato sul bilancio dell'Unione europea per gli anni 2014-2020 (si discute ogni sette anni), Mario Monti ha individuato proprio nei fondi comunitari il carburante per la crescita dell'Italia. Si tratta sulla proposta della Commissione europea che chiede agli Stati membri di sostenere un bilancio da 1.025 miliardi di stanziamenti complessivi. L'1,05 per cento del Pil dell'Unione. Barca segue soprattutto il destino dei 376 miliardi per la coesione economica sociale e territoriale.

Ministro Barca, se vogliamo un po' di crescita dobbiamo affidarci all'Europa?
Negli ultimi tempi si è dato molto rilievo al coordinamento tra le politiche economiche nazionali, che sono importanti, ma si è un po' dimenticato che l'Europa ha un suo bilancio. Anzi, il bilancio europeo è il principale strumento che abbiamo a disposizione per la crescita. È una frase ovvia, che però non si sentiva più.

In cosa si traduce questa consapevolezza?
Abbiamo promosso, con altri sei Stati che sono i principali contributori netti al bilancio Ue, un documento per chiedere che il bilancio comunitario sia usato sempre più per la crescita, purché i programmi siano orientati ai risultati. Chiediamo anche che all'Italia siano assegnate maggiori risorse per la politica di coesione e quella agricola , mentre la Commissione ci offre la stessa somma del ciclo 2007-2013.

Ci sarà un aumento delle risorse per il periodo 2014-2020?
No, questo non è nelle cose. Ma mentre nei mesi scorsi c'era una pressione dei grandi Paesi per ridurre il bilancio rispetto alla proposta della Commissione, ora il clima è cambiato.

Cosa significa che la spesa deve essere orientata ai risultati?
L'Italia, assieme a Gran Bretagna e Polonia, ha fatto approvare un regolamento attuativo per l'uso dei fondi di coesione che dovrebbe superare la situazione attuale, in cui la programmazione europea è soprattutto di carta. La novità è nell'articolo 87: risultati attesi, misurabili, da indicatori, azioni per conseguire questi risultati, condizioni da rispettare affinché le azioni siano efficaci. Tutti i cittadini sapranno dal programma che questo si prefigge di aumentare la competenza in matematica degli studenti da X a Y, di ridurre i tempi di percorrenza di un un certo numero di ore e così via.

Quali saranno le conseguenze?
Il metodo è importantissimo perché ci garantisce di non sprecare soldii, come è successo spesso, poi servono le risorse. Abbiamo proseguito il lavoro del precedente governo e sbloccato fondi per le ferrovie, per la situazione idrogeologica e per la sicurezza delle scuole, lunedì sblocchiamo quelli per la depurazione delle acque. Il ministro Passera ha ridotto da nove a sei mesi il tempo necessario per far arrivare i fondi sul territorio. E questo significa che a luglio si apriranno i primi cantieri.

Come si fa a “sbloccare” fondi?
Quelli europei sono bloccati dalla cattiva programmazione dal lato italiano. Ma sbloccare i fondi italiani è semplicissimo, basta un passaggio dal Cipe, il comitato interministeriale. Ma durante gli ultimi tre anni spesso le preoccupazioni di finanza pubblica hanno frenato questo atto regolamentare.

Quindi il governo Berlusconi tagliava gli investimenti, riducendo la crescita, per ragioni di cassa?
Era uno dei modi con cui si limitava la spesa. Questo governo ha ritenuto che i tagli non dovessero riguardare gli investimenti pubblici, purché di qualità.

La critica è trasversale: per la crescita avete fatto poco anche voi.
Un giorno qualcuno calcolerà quanti investimenti privati in più sono stati fatti grazie ai 13 miliardi di riduzione dell'Irap e dell'Ace. È chiaro che oggi le cose non vanno bene, ma come andrebbero se non avessimo ridotto le imposte sulla redditività del capitale e del lavoro?

Dicono che lei è quello più di sinistra del governo. Com'è la convivenza con gli altri ministri?
Come ha detto Monti, ognuno di noi ha la sua cultura e le sue idee, in un momento di emergenza nazionale non è casuale che al governo ci siano persone con storie e culture diverse.

Il Foglio ha scritto che lei potrebbe essere il nuovo Romano Prodi che serve al Pd.
Non si parla di aeroplani a chi guida un autobus su una strada di montagna con tanti passeggeri dentro. Sono così impegnato a fare quello che faccio che non riesco a pensare ad altro.

Stefano Feltri - 28 aprile 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
Twitter @stefanofeltri
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