domenica 29 aprile 2012

ALBA - Sorge la nuova sinistra?

“NOI, LA NUOVA ALBA DELLA SINISTRA”
Ecco l’ultima sigla di Paul Ginsborg Più di mille in assemblea a Firenze

È sorta l’Alba (Alternativa lavoro beni comuni e ambiente). È il nome che la rete e gli oltre mille partecipanti al convegno di Firenze, ieri, hanno scelto per un movimento che non vuole
essere un ennesimo partito per non evocare una parola divenuta sinonimo di esercizio del potere fine a se stesso. Ma di fatto, come spiega Ugo Mattei, docente di Diritto civile a Torino e uno dei promotori del referendum sull’acqua dello scorso anno, vuole diventare “un’organizzazione stabile con una posizione forte contro il neoliberismo, che dialoga con tutti”. Ma non con quei partiti, “come il Pd, per intendersi, che sostengono il governo Monti, in quanto pensiamo che questo governo tecnico sia una catastrofe, puro collaborazionismo con i poteri forti a discapito del Paese. Mentre si parla con la base del Pd, con Sel, con la Federazione della sinistra, con l’Idv, con i grillini ma non con Grillo e con il movimento No Tav, ovviamente, con la Fiom, con il movimento antimafia”.
I fondatori di Alba: Ugo Mattei, Chiara Giunti, Nicoletta Pirotta,
Giuliana Beltrame, Paul Ginsborg e Massimo Torelli
(FOTO ANSA)
Radicalità nel combattere tutto ciò che è segreto come la mafia, appunto, contro la corruzione divenuta strutturale al sistema e nel difendere la trasparenza: “Tutti i passaggi della nostra elaborazione e della vita collettiva dovranno essere visibili, accessibili”, spiega Marco Revelli, uno dei promotori insieme a Stefano Rodotà, Paul Ginsborg, Luciano Gallino, Alberto Lucarelli e Ugo Mattei del manifesto per una democrazia partecipativa per i beni comuni. E la “centralità del lavoro, a cominciare dalla difesa dello Statuto dei lavoratori nella sua integralità. Si tratta di un cambio di paradigma nel modo di pensare le cose e di fare la politica. Nei programmi, nel metodo che diventa contenuto ma anche nel linguaggio che sappia parlare non ai già convinti, ai ‘nostri’ ma alla platea ampia e larghissima delle vittime dell’attuale modello economico e sociale, fallito e fallimentare, ma totalitario”, conclude Revelli. Alba ha una parola d’ordine: “Liberazione”. Liberare il Paese dal neoliberismo, da partiti che hanno tradito il loro compito primario sancito dalla Costituzione. “I Padri costituenti
Paul Ginsborg 
hanno sancito che i partiti dovessero ubbidire al volere del popolo sovrano, ma nell’eventualità che questo potesse non accadere avevano previsto che la parola sarebbe tornata ai cittadini con il referendum. Invece questi signori non solo non rispondono più al ruolo affidato loro dalla Costituzione ma contraddicono anche i risultati del referendum, oltrepassando i confini della democrazia”, spiega Mattei che si serve della metafora della catasta di legna che non brucia perché umida e che bisogna far tornare ad ardere. “Dobbiamo dare fuoco alla legna per scaldare gli animi, agitare le coscienze, strappare dall’isolamento chi subisce sulla propria pelle la negazione dei più elementari diritti, dobbiamo dar vita alla ribellione in tutte le sue forme: referendum, sciopero della fame, occupazione...”. L’assemblea di Firenze ha eletto un comitato con il compito di preparare nei territori l’organizzazione di una due giorni programmatica che si terrà a fine giugno. Verrà affrontato anche il tema delle candidature? “Non è un tema all’ordine del giorno – spiega Mattei – bisognerà prima capire chi aderirà e come”. Tradotto vuol dire che i partiti esistenti come Sel, Idv e Federazione della sinistra dovranno decidere se abbandonare le loro sigle ed entrare nel nuovo partito, che si chiama Alba. “Noi ci siamo a dialogare, ad ascoltare senza rinunciare alle differenze, ma facendo sì che le differenze diventino un arricchimento”, dice Paolo Ferrero nel suo intervento che conclude ribadendo la sua appartenenza comunista.

Disponibilità assicurata anche da Sel. Un futuro molto prossimo da costruire con “mitezza e fermezza”, dice lo storico Paul Ginsborg. La situazione del Paese è drammatica, è una situazione d’emergenza e “Alba vuole costruire un’alternativa resistente e programmatica su alcuni punti essenziali come la difesa dei diritti dei lavoratori”. La platea si infuoca quando Giorgio Airaudo della Fiom racconta che i lavoratori vivono una condizione di libertà vigilata e la politica non rappresenta più il mondo del lavoro. Ma c’è anche chi se ne va senza “particolare entusiasmo”, come Sergio Staino che commenta: “Sono venuto per capire quale sia il progetto, ma francamente non potrei dire di esserci riuscito”. Chissà se Alba riuscirà davvero ad illuminare un nuovo cammino della sinistra italiana verso il bene comune. Di certo l’obbiettivo è ambizioso e necessario, ma altrettanto complesso.

Sandra Amurri - 29 aprile 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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