venerdì 22 febbraio 2013

Ente sordi, spese allegre: rimborsi, vestiti e case di lusso


L’ASSOCIAZIONE RICEVE UN CONTRIBUTO DI 500MILA EURO, MA HA DEBITI PER 12 MILIONI

Hanno dilapidato una fortuna e, ora, i conti dell’Ente nazionale sordi sono al setaccio dagli ispettori del ministero delle politiche sociali. Perché l’Ens è un ente morale riconosciuto dallo Stato e viene finanziato dalla casse pubbliche. Per l’Ente nazionale sordi si andrà, dunque,
verso il commissariamento? Intanto il collegio centrale dei sindaci dell’Ens ha rilevato che il presidente dell’Ente, Giuseppe Petrucci, percepisce indebitamente alcuni compensi. E alla sede dell’Ens si sono presentati venti agenti della Guardia di Finanza per controllare i conti. Nel corso degli anni, infatti, si è creata una voragine di 12,5 milioni di euro di debito nei bilanci dell’Ens. Bilanci dissanguati da spese facili, acquisti di abiti firmati da mille euro, spese di rappresentanza da cinque mila euro al mese e altrettanti in busta paga, oltre a
Giuseppe Petrucci
emolumenti vari, compresa la spesa nei vari supermercati. E il ricorso sempre a nuovi mutui per coprire il rosso dei bilanci. Il buco va addebitato anche all’attuale presidente Giuseppe Petrucci, che, però, accusa del crac finanziario il suo predecessore, Ida Collu. Non solo: per risanare i bilanci servirebbe, secondo il presidente dell’Ente, mettere in cantiere un’operazione immobiliare a dir poco spregiudicata. Chiedere un ulteriore prestito da 20 milioni di euro e trasformare l’attuale sede dell’Ens, a due passi da S.Pietro, in un hotel di lusso. Per tamponare il buco sono ricorsi anche a Giuliano Amato, che ha concesso nel 2007 il doppio del contributo statale di 516mila euro, vale a dire più di 1,3 milioni di euro.

Nella recente relazione del collegio centrale dei sindaci dell’Ens, emerge che secondo lo Statuto dell’Ente il presidente doveva percepire un’indennità mensile di 850 euro e non di 3025. La differenza annua è notevole: Petrucci ha percepito 27.600 euro invece di 10.200. Ne consegue, si legge nella relazione del collegio dei sindaci, che la decisione di aumentare lo stipendio “appare illegittima in quanto presa al di fuori delle competenze”. Tuttavia continua a percepire l’indennità mensile di circa tre volte superiore a quella che avrebbe dovuto e potuto percepire. Li restituirà? Ma non è tutto, perché il collegio dei sindaci rileva altre incongruenze. Un’altra consistente voce mensile delle cosiddette integrazioni salariali del presidente è “l’indennità di permanenza”, di 1084,58 mensili. Il Collegio dei Sindaci, ritiene, visto che Petrucci ha preso un affitto un appartamento a spese, che “tale scelta sostanzialmente esclude il ricorso a rimborsi di spese di soggiorno fatto salvo il rimborso di vitto”. Appartamento in dotazione e indennità di permanenza sarebbero dunque incompatibili: o l’uno o l’altro.

C’è pure una notarella sulle spese in abiti firmati e al supermarket. Il collegio dei sindaci invita ad effettuare verifiche sulla destinazione dei prelievi in contanti, sulle spese per acquisti e viaggi del presidente: 5000 euro netti mensili sul proprio conto personale dall’Ens per spese di rappresentanza. Ma non è ancora finita, perché il collegio dei sindaci ha bloccato un nuovo mutuo da 11 milioni di euro che Petrucci voleva accendere con una banca con 550mila euro di provvigione, cioè il 5 per cento, all’intermediario finanziario. Sarebbero serviti a far fronte all’indebitamento, che continua ad aumentare. Pure la Corte dei Conti si è svegliata, dopo gli articoli del Fatto, e definisce lacunosi i bilanci dell’Ente sordi. “L’Ente non ha redatto un bilancio consuntivo, ha invece, stilato una sorta di bilancio consolidato, non conforme alle disposizioni vigenti, fornendo a supporto una documentazione contabile incompleta e discordante”. Ma chi dovrebbe commissariare l’Ens? Il ministro dell’interno, Rosanna Cancellieri, che per ora tace.

Paolo Tessadri - 22 febbraio 2013 -
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