domenica 20 maggio 2012

Stato di confusione (di Antonio Padellaro)

Attentato anomalo”, dicono ministri e magistrati corsi a Brindisi segnalando che mai, nella lunga storia dello stragismo italiano, le mani terroriste avevano osato fare esplodere bombe ad alto potenziale massacrando ragazze e
ragazzi nell’ultimo luogo considerato al sicuro dalla violenza assassina: l’ingresso di una scuola. Forse, però, anomala è solo la sorpresa che abbiamo letto negli occhi e nelle parole delle autorità preposte, che nel corso di questo indimenticabile sabato di maggio, saltando da una tv all’altra, non hanno davvero tralasciato alcuna ipotesi, come se tirare a indovinare
fosse il mestiere per cui sono pagati. E dunque, abbiamo sentito parlare della reazione mafiosa alla mobilitazione civile nell’anniversario di Capaci (l’istituto di Melissa e Valentina intitolato a Morvillo-Falcone). O di vendetta della mafia salentina. Ma anche di anarchici, nostrani o venuti da oltremare (la temuta Grecia). Si è detto anche: matrice islamica. Si è sussurrato: servizi deviati. E c’è chi ha pensato, perfino, a una pista passionale. L’indagine si presenta certamente complicata, ma in queste ore il dolore delle famiglie colpite e lo smarrimento del Paese non hanno certo bisogno di un festival delle congetture che servono più che altro a scaricare altrove responsabilità e omessi controlli. Forse uno Stato sotto botta e disorientato era proprio l’effetto che il nuovo stragismo che uccide i ragazzi voleva ottenere.

Antonio Padellaro - 20 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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