giovedì 13 settembre 2012

Atreju, la Fornero non fa colpo: “Che freddezza” (di Salvatore Cannavò)


IL MINISTRO DEL LAVORO ALLA FESTA DEI GIOVANI PIDIELLINI. LA MELONI: “I PROFESSORI NON CI PIACCIONO”

"Una freddezza agghiacciante”. Il militante di Atreju, Cesare, 25 anni, è sbalordito dopo aver ascoltato l'intervento del ministro Fornero alla festa dei giovani Pdl di fronte al Colosseo. “Hai davanti duecento giovani, che sono interessati ai temi del lavoro e della precarietà, e non ci
hai messo il cuore nemmeno un secondo”. Accusa sferzante, in linea con questa realtà giovanile che, pur gravitando nel Pdl romano – quello finito nelle inchieste per sottrazione di fondi – ci tiene a mantenere una visione della politica fatta di militanza e di passione.

Elsa Fornero arriva puntuale a un appuntamento fissato diversi mesi fa. Era stata Giorgia Meloni, tosta deputata cresciuta alla corte di Gianfranco Fini ma rimasta berlusconiana, a invitare il ministro durante dei lavori parlamentari. Atreju si svolge ogni anno, è famosa, soprattutto, per la presenza di Berlusconi prevista per venerdì prossimo. È sicuro? Chiediamo a Meloni: “Sì, me lo ha confermato la settimana scorsa”.

Giorgia Meloni
Forse anche per il ricordo dei dibattiti del Cavaliere, anche il ministro Fornero è venuta convinta di dover tenere un incontro-confronto con i ragazzi della destra ex aennina, mentre invece si trova catapultata sul palco in un classico dibattito da festa di partito, con sei ospiti e l'ex ministro Sacconi che ne approfitta per attaccare il governo Monti. Che la “location” non sia quella auspicata, il ministro lo fa capire subito all'inizio del proprio intervento quando sottolinea che la platea non è poi “tutta così giovane” (e ha ragione). Poi, si lancia nella classica lezione che da lei ci si aspetta. “Il paese era sull'orlo del disastro”, “Ricordatevi l'estate scorsa che situazione grave che c'era”, “Mi hanno assegnato due compiti, riforma pensioni e riforma mercato del lavoro, e io li ho svolti”. Del resto, chiede alla platea esigendo la risposta, “La precarietà esiste o no? Rispondete!”. Qualcuno dalla sala dice “sì, è vero” e lei prosegue spiegando che le norme sulla flessibilità sono state pensate proprio per ridurla. Non entusiasma, anzi non convince proprio. Ma non convince più di tanto nemmeno Maurizio Sacconi che, ovviamente, gli applausi li riceve.

“Il fatto è che a quest'area i tecnici non piacciono” spiega al Fatto Giorgia Meloni. “A noi piace la politica vera, non le persone calate dall'alto. Andava meglio quando invitavamo Bertinotti o Vendola. Quest'anno volevo Renzi o Landini ma l'imminenza della campagna elettorale induce a mantenere le distanze”. I tecnici, sembra di capire, addormentano il confronto, la politica ne risente e le passioni vanno a farsi benedire.

Salvatore Cannavò - 13 settembre 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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