martedì 22 maggio 2012

PARMACOTTI (di Antonio Padellaro)

Uno spot per la politica

Si dice: ma Parma è un caso particolare, con i partiti coinvolti in tutti quegli scandali, con quell’enorme buco di bilancio, con la gente infuriata sotto i palazzi dei potenti.
L’Italia però non è messa meglio, se si eccettuano le proteste di piazza che non tarderanno ad arrivare con politici a tal punto sordi e ciechi. Bastava vederli ieri pomeriggio mentre certificavano la loro esistenza in vita piantando e togliendo bandierine – abbiamo vinto qui, avete perso lì – incuranti della gigantesca bocciatura ricevuta, tutti quanti, da un Paese che
davvero non ne può più. Per la prima volta nella storia repubblicana, gli astenuti hanno quasi raggiunto i votanti certificando che, dai e dai, rabbia e disaffezione stanno corrodendo le radici stesse della nostra democrazia. Certo, non si può mettere sullo stesso piano lo sfaldamento del Pdl, la liquefazione leghista e l’ininfluenza dell’ex Terzo Polo (sciolto, del resto, da Casini con un tweet) con il risultato del Pd che conquista 92 comuni rispetto ai 45 di cinque anni fa. Numeri che fanno esultare Bersani, ma che somigliano tanto, ci scusi, alla battaglia vinta quando la guerra è quasi persa. A cosa servirà – ci spieghi, segretario – aver espugnato Garbagnate e Budrio se poi da domani tutto resterà come prima: la stessa porkata elettorale, la stessa pioggia di soldi pubblici nelle tasche dei partiti (e dei tesorieri ladri), lo stesso cumulo insopportabile di privilegi che la casta non molla di un millimetro. Pensate davvero che la pazienza della gente sia illimitata? Su un punto ha certamente ragione Grillo quando dice: “Stiamo salvando il culo a questi partiti, visto che in Europa vincono i fascisti..”. Eh sì, cari dirigenti pd, invece di giustificare il tracollo di Parma con la risibile scusa che lì 5 Stelle ha preso anche i voti della destra, voi il giovane Pizzarotti dovreste ringraziarlo di cuore. Lui e quelli come lui sono infatti l’ultimo spot della politica (altro che antipolitica!). L’ultima speranza di cambiare qualcosa. L’ultimo giro di pista prima che arrivino davvero quelli con i forconi.

Antonio Padellaro - 22 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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