sabato 5 maggio 2012

Lista di ragazze nel pc di Belsito Dubbi sulla laurea

LEGA, ANCORA INDAGINI SUI DOSSIER DELL’EX TESORIERE

C’è una lista di ragazze con accanto numeri telefonici tra i file duplicati dalla polizia postale dai computer in uso all'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito. Gli investigatori hanno già
consegnato il materiale alla Dia di Reggio Calabria che esegue le indagini su delega del pubblico ministero, Giuseppe Lombardo, in particolare su un presunto riciclaggio di soldi della cosca De Stefano. La documentazione la riceveranno anche le Procure di Milano e Napoli che si occupano di supposti fondi neri del Carroccio.

I file non sono ancora stati visionati dal pm calabrese, quindi non si sa ancora se l'elenco di ragazze sia una rubrica con i numeri di amiche, o conoscenti, di Belsito o sia materiale, per esempio, che faceva parte di quei dossier che l’ex tesoriere attraverso investigatori privati e – pare – servitori infedeli dello Stato avrebbe confezionato come “atto difensivo” per conservare il suo ruolo all'interno della Lega. Si sentiva in pericolo soprattutto dopo che a gennaio erano scoppiate le polemiche politiche per gli investimenti in Tanzania e a Cipro. Non a caso aveva nella sua cassaforte la cartella “The family” con le spese sostenute per la famiglia Bossi. C’è, però, un’amicizia che Belsito ha sempre negato. È quella con Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori. Nella sua casa di Genova, nel 2010, la polizia giudiziaria di Milano sequestrò anche un bigliettino da visita di Belsito. In quell’occasione l’allora sottosegretario alla Semplificazione negò di conoscere l'amica minorenne di Silvio Berlusconi: “Ruby non l’ho mai vista né conosciuta. E non sono mai stato in vita mia all’Albikokka (la discoteca genovese del compagno della ragazza, Luca Risso, ndr). Sono una persona riservata. Aveva il mio biglietto da visita? Ne distribuisco tanti...”. Tra i file duplicati nei giorni scorsi dagli investigatori anche diverse fotografie. Non si sa se interessanti per le indagini. Non sarebbe stata trovata, invece, una cassetta di sicurezza a cui si fa riferimento nelle intercettazioni della Dia reggina. Belsito, interrogato prima dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano, poi dal collega reggino, Lombardo, di questa cassetta non avrebbe parlato .

Ha parlato, invece, tra le altre cose, dei suoi titoli di studio, rivendicando di essere un “dottore”, un laureato. Ma gli inquirenti milanesi hanno quasi la certezza che il diploma sia falso così come la laurea. Belsito ai magistrati ha detto di essere un “tributarista” e di essersi diplomato in Ragioneria in una scuola privata di Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Ma i magistrati supportati dai colleghi napoletani avrebbero raccolto elementi per ritenere che quella scuola campana, all’epoca in cui l’ex tesoriere si sarebbe diplomato era già fallita. Inoltre, le firme apposte sul diploma sembrano proprio false. Quanto alla laurea, Belsito ha raccontato di averla presa in Scienze Politiche all’Università online John Kennedy di Milano. Su questa università ci sono forti dubbi, se non certezze che non esista. Anche facendo una semplice ricerca sui siti non compare nulla in merito.

I dubbi sulla laurea dell’ex leghista partono comunque da lontano. A Genova i giornalisti negli anni scorsi più volte hanno chiesto a Belsito di mostrare la sua laurea, ma non l’ha mai fatto. E quando, da sottosegretario, sul sito del Governo si definì laureato, ai giornalisti che chiedevano spiegazione prima disse di aver conseguito il titolo a Malta e poi in Inghilterra senza specificare le università. Ora con i magistrati ha tirato fuori la fantomatica università John Kennedy di Milano. Gli inquirenti milanesi gli avevano fatto domande sui suoi studi perché volevano capire se aveva i titoli per diventare segretario

Antonella Mascali - 05 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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