venerdì 18 maggio 2012

Il sinistro della Giustizia di (Marco Travaglio)

È bastato che la ministra Severino girasse l’angolo perché il suo staff ne combinasse più di Bertoldo in Francia. Mentre la gatta era fuori Italia, i topi ballavano. Il sottosegretario Andrea Zoppini era costretto a dimettersi perché
indagato a Verbania per frode fiscale: secondo l’accusa, aiutava imprenditori a esportare capitali in Lussemburgo per non pagare le tasse e riceveva 800 mila euro in nero, rigorosamente all’estero. Intanto l’altro sottosegretario, Salvatore Mazzamuto, dava una mano ai berluscones e al Terzo Polo ad affossare il ddl dell’Idv per ripristinare il falso in bilancio com’era prima del passaggio delle cavallette arcoriane (pene fino a 5 anni): parere positivo all’emendamento Pdl che fissa la pena massima a 3 anni (cioè niente intercettazioni, niente arresti, niente sequestri, niente processo, prescrizione assicurata). Naturalmente,
dall’America, la Severino dice che “c’è stato un errore” del sottosegretario, a cui “erano state fornite dall’Ufficio legislativo le schede necessarie a dare i pareri”. E il parere della ministra all’emendamento Pdl era contrario. Peccato che nelle schede dell’Ufficio legislativo il parere fosse favorevole. E chi guida l’ufficio legislativo? Augusta Iannini in Vespa, al ministero dal 2001 quando se la portò Castelli e nessuno osò più toccarla. Lei comunque giura che non c’entra: saranno stati i marziani. Mazzamuto non ci sta a far la figura del pollo e impapocchia scuse da prima elementare: “Il testo era talmente succinto che non si poteva desumere la cancellazione dell’articolo 1 del ddl” dipietrista, “non me ne sono reso conto”. Ecco, un professorone di diritto non poteva desumere e non s’è reso conto. E poi “io in commissione non ci dovevo stare, ci sono capitato per caso”. Praticamente a sua insaputa. “Ho sostituito il ministro e Zoppini, che all’ultimo momento ha dato forfait” (aveva da fare a Verbania). Repubblica gli domanda se sia pro o contro il ritorno del falso in bilancio. E lui: “Non ho una mia opinione”. Giusto, chi è mai un sottosegretario alla Giustizia per avere un’opinione sul falso in bilancio? In un paese serio il ministro caccerebbe a pedate l’Ufficio legislativo e il sottosegretario che non si rende conto e non ha un’opinione. Invece nulla. Ciascun protagonista della pantomima ha le spalle ben coperte. Altro che tecnici apolitici portati dalla cicogna. Mazzamuto, palermitano, già preside di Legge della sua città e poi ordinario di Diritto civile a Roma Tre, è stato membro del Csm in quota Dini e consigliere giuridico di Al Fano. Se dovesse saltare, il Pdl farebbe saltare il governo. Poi c’è la Iannini, che è la Iannini. Infine Zoppini, che avrebbe dovuto andarsene da un bel po’, quando il Fatto lo beccò a fare una leggina ad aziendam molto comoda a un ramo della famiglia Salini in guerra contro l’altro. Leggina frettolosamente ritirata, ma Zoppini no. Nessuno obiettò nulla nemmeno quando si scoprì che è titolare di diverse consulenze e arbitrati, fra cui uno con parcella di mezzo milione tra le Fs e il consorzio Fiat per il Tav Novara-Milano. Pazienza se una legge del 2004 vieta ai membri del governo di ricevere incarichi da enti pubblici come Fs. Anche lui ha il sederino al calduccio: avvocato, 46 anni, già consigliere giuridico di Palazzo Chigi con Prodi e poi con B., molto legato a Gianni e dunque anche a Enrico Letta, nel 2001 Zoppini firmò un parere pro veritate che autorizzava il presidente della fu Margherita Enzo Bianco a convocare in assemblea solo 12 membri sui 398 aventi diritto per parlare del bilancio firmato dall’ottimo Lusi, nel frattempo fuggito con la cassa. Zoppini insegna Diritto comparato, anche lui a Roma Tre: qui il rettore è Guido Fabiani (marito della sorella di Clio Napolitano) e insegnano Anna Fabiani, figlia di Guido, e Giulio Napolitano, figlio del capo dello Stato e amico di Zoppini, che con lui ha scritto un libro: Le Autorità al tempo della crisi. Il libro fu presentato nel 2010 nella sede dell’Abi da De Bortoli, Tremonti, Catricalà ed Enrico Letta. Sono soddisfazioni.

Marco Travaglio - 18 maggio 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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