mercoledì 25 aprile 2012

Sentenza Dell'Utri e il breve sogno dei berluscones

“IL REATO NON ESISTE”

Sembra un sogno. È il 9 marzo 2012, la Cassazione annulla la condanna inflitta in primo e secondo grado a Marcello Dell’Utri. Ma soprattutto il procuratore generale Francesco
Iacoviello – pur nelle vesti di pubblico accusatore – con poche parole demolisce più o meno vent’anni di lotta alla mafia come nemmeno il più abile degli avvocati difensori avrebbe saputo fare: “Il concorso esterno – dice quel giorno di fronte ai giudici della V sezione – è ormai diventato un reato autonomo, un reato indefinito al quale non ci crede più nessuno”.

Condanna annullata perché il reato non esiste. Insomma un martirio, musica celestiale per le orecchie della galassia berlusconiana. E il giubilo non si fa attendere. Il più solerte è Sandro Bondi, che pochi minuti dopo la lettura della sentenza si fionda sul telefono e dichiara all’Italia che “l’annullamento della sentenza a carico del senatore Marcello Dell’Utri è una buona notizia, ma al tempo stesso non possiamo ammettere amaramente che nessuno potrà mai sanare la gravità delle accuse e il peso delle sofferenze patite ingiustamente dal senatore nel corso di questi anni”.

Poi arriva Gianfranco Micciché: “Il tentativo di ‘mascariare’ la figura di un uomo onesto è stato definitivamente e con ritardo impedito. Adesso è bene che qualcuno ammaini il vessillo giustizialista e si arrenda all’evidenza dei fatti”. Il presidente della Commissione Trasporti della Camera Mario Valducci, in evidente stato euforico, invece dice: “Soldi e tempo di magistrati politicizzati sono stati spazzati via da un giudice giusto che ha riconosciuto l’arbitrarietà di alcuni suoi colleghi nella conduzione di un processo politico contro una persona che doveva scontare il fatto che assieme a Silvio Berlusconi aveva salvato nel 1994 l’Italia dai comunisti con la C maiuscola”. Jole Santelli, tornata per un attimo quella dei tempi d’oro di Cesare Previtì attacca a testa bassa invocando le scuse a Dell’Utri di chi “in questi anni ha detto su televisioni e stampa il peggio”.

Angelino Alfano, in un primo momento, si trattiene, limitandosi a invitare l’amico del Capo “a tenere duro per continuare a difendersi”, ma dopo poche ore anche lui si chiede chi mai possa restituire a Dell’Utri “16 anni di dolore”, togliendone tuttavia tre ai “diciannove di sofferenza e gogna” lamentati direttamente da Silvio Berlusconi. Mariastella Gelmini, in veste di giureconsulto, si rallegra perché la Corte ha “spazzato via quel mostro giuridico che ha nome ‘concorso esterno’ restituendo dopo 14 anni l’onore a Marcello Dell’Utri. Fabrizio Cicchitto, il più navigato, s’incarica infine di formulare un giudizio politico complessivo: “La sentenza rappresenta una chiara e netta presa di posizione nei confronti di quegli inquirenti e di quei collegi giudicanti che hanno distorto un reato di per sé assurdo. Il reato di concorso esterno, come ideato da Giovanni Falcone, aveva lo scopo di colpire chi favoriva l’attività della mafia con reati specifici, evidenti e gravi. In questi anni la magistratura militante lo ha trasformato in un’arma contro gli avversari politici”. Sembrava un sogno. E purtroppo per i giubilanti, lo era. Il pg, Iacoviello, dopo aver detto la sua sul reato di concorso esterno, si era rivolto all Corte dicendo: “Spetta a voi il compito di smentirmi”. Detto fatto. La Cassazione non ha alcun dubbio sulla configurabilità del concorso esterno, ma Dell’Utri è “salvato” da un “vuoto argomentativo ” tra il 1978 e il 1982. E secondo la Corte – con buona pace di Cicchitto – “è probatoriamente dimostrato che Dell’Utri abbia tenuto un comportamento di rafforzamento dell’associazione mafiosa fino a una certa data”. “Motivazioni – sostiene il deputato Fli Fabio Granata – che delineano un quadro di una gravità inaudita. Berlusconi dovrebbe definitivamente ritirarsi da qualsiasi attività pubblica, per rispetto, tardivo, della memoria di chi è stato assassinato per aver contrastato Cosa Nostra”.

Stefano Caselli - 25 aprile 2012 - Festa della Liberazione
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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