venerdì 25 gennaio 2013

IL VOTO E IL MONTE (di Antonio Padellaro)


La notizia, bisogna dirlo, l’ha pubblicata il Fatto”, disse Vespa, felice come chi si appresta a subire l’estrazione di un molare senza anestesia. Si parlava dell’allegra combriccola del Montepaschi che aveva fatto sparire 500 milioni (e chissà quanti altri ancora) nel buco nero della banca rossa, e sulla candida poltrona la candidata pd Moretti
fu inquadrata mentre, rapita, fissava un punto imprecisato all’orizzonte. Il nerocrinito Lupi respirò gratitudine per gli uomini del Monte che avrebbero distratto gli elettori dai Cosentino e dalle altre ignominie pdl. E il montiano Olivero non seppe se rallegrarsi per l’imprevisto
inciampo che poteva frenare il nemico e futuro amico Bersani oppure dolersene. Mercoledì sera non soltanto nello studio di Porta a Porta spuntavano lunghe e vaporose code di paglia. Massimo D’Alema incautamente disse: “Il presidente del Monte lo abbiamo cambiato noi”. Come se non si sapesse che a Siena non si muove foglia che il Pd non voglia. A Berlusconi spuntò un’affettuo - sa lacrima nel ricordare certi prestiti agevolati. Reduce dall’applauso miliardario di Davos il premier Monti lanciò un monito affinché “nessuno si facesse venire fantasie elettorali” sulla vicenda, e subito tutti si chiesero quali “fantasie” potessero riguardarlo. Passare alla storia come il premier del governo dei banchieri non sarà certo piacevole, ma se il sistema creditizio italiano oltre a divenire ostaggio di una finanza opaca e massonica, oltre ad aver succhiato immense risorse dalle tasche degli italiani, oltre ad aver maltrattato imprese e clienti oggi si mostra come un verminaio di interessi inconfessabili di chi è la colpa? Solo di quel Giuseppe Mussari che il Pd non può aver licenziato se prima non lo avesse arruolato? E la lobby dei banchieri che lo ha voluto al vertice dell’Abi? E la Banca d’Italia che non si era accorta di nulla? E intanto il ministro dell’Economia Grilli di cosa si occupava, del suo bell’appartamento ai Parioli? Pagheranno sempre e solo i risparmiatori? Tra un mese si vota e sarà l’occasione più propizia che gli italiani avranno per regolare i conti con chi li ha truffati. Altro che fantasie elettorali, presidente Monti, queste sono solide realtà.

Antonio Padellaro - 25 gennaio 2013 -
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