Da una settimana è a villa La Certosa: niente feste, poca gente attorno
Versione ufficiale. Silvio Berlusconi si alza presto la mattina. Fa una colazione controllata, poi corsa alternata a passo svelto, ha pur sempre 76 anni tra poco più di un mese, non
bisogna esagerare. Lettura dei giornali. Riunioni. Telefonate con collaboratori e amici, qualche incontro, mirato, come ieri con Alfano. Scaletta di lavoro e così via. Tutto con uno stile deciso, tonico, pronto al grande rientro. Nessuna festa, nessuna eruzione dal vulcano artificiale al centro del parco. Solo qualche cena (elegante?). Basta.
Versione ufficiosa, a microfoni spenti, corroborata da quanto detto al Fatto da persone che lo seguono da tempo, e da vicino, come Maria Rosaria Rossi e Vittorio Feltri: Silvio Berlusconi è depresso, a volte depressissimo, si deve ricostruire sul piano fisico e mentale, non sono rari gli occhi rossi bagnati da qualche lacrima. Categorico: evitare argomenti legati al passato . Chi gli è accanto lo sta aiutando centimetro su centimetro, a volte come fosse un bambino. Gli impone una dieta (ha perso circa sei chili), lo incita a non mollare, sopporta i suoi sbotti, lo fa parlare solo con alcune persone e quando è strettamente necessario (e qui rientra la visita di Alfano, implorante di risposte), i questuanti rispediti fuori la porta, lo “aiuta” nella lettura dei giornali. Tradotto: il “badante” di turno gli edulcora certe dichiarazioni, offre una lettura positiva di altre, smonta le accuse, gli indica quali sono i bersagli da colpire, quale la strada da seguire.
Guai a nominare i “processi”, si rischia la solita tiritera sulla persecuzione dei magistrati. Al suo fianco la omni-presente Maria Rosaria Rossi, deputata, l’unica che lo segue comunque, ovunque, a prescindere. Non lo molla mai, tanto da passare con lui tutta la settimana di Ferragosto in Sardegna, a volte in compagnia di Francesca Pascale, da alcuni indicata come l’ultima fidanzata dell’ex premier. Durante il soggiorno sull’isola, per fargli ritrovare fiducia, coraggio, sicurezza in se stesso, hanno organizzato anche una sorta di test: la lettura di un discorso politico davanti a settanta invitati selezionati. La cura-oratoria è stata ripetuta ben due volte, scontato il risultato: un successo, con tanto di coro e vivace battimani. Ma lui pare averci creduto poco.
Quindi i rapporti con la famiglia, suo cruccio. Giancarlo Galan, forzista doc, qualche tempo fa ha espresso la sua tesi: “Il punto di passaggio tra il primo e il secondo Berlusconi è stata la frattura con Veronica (intesa come Lario) nel 2010”. Una separazione arrivata subito dopo le morte della mamma Rosa (febbraio 2008) e della sorella Maria Antonietta (febbraio del 2009). Addio alle sue tre donne.
Per questo una delle operazioni studiate prima e organizzate poi dai “costruttori” di Berlusconi è proprio quella di cercare nuovi punti di contatto tra lui e Veronica Lario, anche in nome della crisi economica. “Per far fronte, comune, rispetto a quanto sta accadendo nelle aziende di famiglia – racconta un deputato del Pdl – non ci possono essere delle divisioni ora. E comunque chi comanda realmente è Marina”. È su di lei che punta sempre più, è lei la persona che ritiene gli assomigli maggiormente. È lei a prendere le decisioni delicate sulle strategie aziendali.
In questo caso entrano in capo i numeri. O meglio, i bilanci presentati: nell’ultima semestrale Mediaset ha dichiarato un meno 11,9 per cento di ricavi pubblicitari, nonostante la crescita di ascolti; le azioni hanno perso il 40 per cento in Borsa nell’ultimo anno, il 25 nell’ultimo mese. L’azienda non vale neanche un miliardo e otto: chi vuole lanciare un’opa e scalarla non è costretto a fare neanche troppa fatica
In 365 giorni Mondadori è passata da un valore di due euro per azione a quello di uno. Cinquanta per cento di botto. Ai gioielli di casa, si associa anche il buco dentro il bilancio del Milan: la (non) campagna acquisti ne è l’emblema, così come il viaggio recente in Russia, dove Berlusconi ha cercato una sponda economica in Putin e in alcuni grandi oligarchi russi. Per ora senza alcun effetto. A tutto si somma “il furto”, come lui lo definisce: i 560 milioni di euro versati da Fininvest a De Benedetti dopo la sentenza d’Appello.
Ora le ferie stanno finendo. Da lunedì si torna definitivamente sul continente, tra Arcore e Roma. E se sarà o meno lui il candidato premier del centrodestra dipenderà (anche) dai risultati emotivi e fisici raggiunti in questo periodo di tentata rinascita. Certo, non potrà più comportarsi come a luglio, quando all’ultimo ha disertato tre appuntamenti politici, senza offrire una reale motivazione ufficiale. Mentre quella ufficiosa era già chiara.
Alessandro Ferrucci - 24 agosto 2012 -
Fonte: Il Fatto Quotidiano Pdf
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